Quindici opere fotografiche, soprattutto legate agli anni ‘60 e ‘70:
quelli delle sperimentazioni estreme, delle foto eseguite senza
macchina, senza pellicola, senza interventi manuali, riutilizzando solo
le tecniche della protofotografia.
Luca Maria Patella è una delle figure
di maggior rilievo nel campo delle Arti Visive italiane degli ultimi
quarant’anni: ha anticipato il concettuale, il comportamentismo, la
stessa videoarte con documentari che sono più che altro
“autodocumentari”, come quello eseguito per la mitica performance di
Pascali che sbuca dalla terra. La sua analisi linguistica è sempre
quella di un certo tipo di immagine che evidenzia qualcosa di lontano
dalla pura raffigurazione e più vicino a un’idea di ricostruzione della
cosa (o dell’accadimento).
Dalle “Terre animate”, agli “Uomini indicativi”, dalla serie di
Montefolle (dove si trova la sua casa-studio-antro magico), alle
“Autofoto”, ecc. La realtà è forzata da fotomontaggi, distorsioni,
deformazioni prospettiche, intrusioni grafiche, come se la foto
diventasse una superficie su cui scrivere (o inscriversi). Il tutto
sempre con la volontà di superare i limiti linguistici, dopo averli
minuziosamente esaminati, vivisezionati, come sul tavolo chirurgico di
Lautréamont, per far posto a un’interdisciplinarietà globale.
Con
Patella espone alcune stampe anche la moglie Rosa Foschi, che cita i
grandi della letteratura e dell’arte, mixandoli in una sorta di ironico
caleidoscopio, dove non manca un affettuoso ritratto “paraduchampiano”
fatto allo stesso Luca.
Mostra a cura di Luigi Meneghelli.
Data inizio: 08-10-2005
Data fine: 31-12-2005
Orario: Ve. Sa. e Do. 16.00-20.00
Luogo: HEART GALLERY
Indirizzo: Via S. Giovanni in Valle, 19 - Verona
Telefono: 045/8035290