I Inaugurata domenica 14 maggio presso il Cecchi Bar di Verona, nei pressi dell’ospedale di Borgo Trento (via G. da Monte 2), la nuova personale di Alice Castellani Suggestioni urbane, visioni miste di città prosegue nel mese  di giugno, a luglio è previsto il cambio di alcune opere, che resteranno esposte nei mesi estivi di luglio e agosto.
Il tema della città è affrontato con tecniche diverse, all’insegna del superamento della visione naturalistica e della ricerca di sintesi della percezione interiorizzata dall’artista nella rappresentazione urbana.  
Presso il Cecchi Bar di Verona, nei pressi dell’ospedale di Borgo Trento (via G. da Monte 2) domenica 14 maggio si è tenuta l’inaugurazione della nuova personale di Alice Castellani, Suggestioni urbane, visioni miste di città, che prosegue a giugno mentre a luglio è previsto il cambio di alcune opere, che resteranno visibili nei mesi di luglio e agosto. Il tema della città è affrontato con molteplici tecniche, comunque all’insegna del superamento della visione naturalistica e della ricerca di sintesi della percezione interiorizzata dall’artista nella rappresentazione urbana.

 Diverse le opere dedicate alla città di Verona, ma non mancano soggetti differenti, come la città di Bruxelles, Amburgo, Reykjavik, Palermo e città più oniriche che reali. La prevalenza del punto di vista soggettivo nella rappresentazione urbana comporta il superamento della visione naturalistica: l’immagine è piuttosto la sintesi della percezione interiorizzata dall’artista, che utilizza differenti linguaggi per tradurre impressioni ed emozioni suscitate dall’ambiente urbano. Nei dipinti il tratto rapido e tumultuoso accentua l’enfasi negli insoliti tagli prospettici, con una resa vorticosa e irrequieta delle architetture, ben esemplificata dal quadro Prospettiva via Mazzini.

Sotto i tratti rapidi dell’artista, la città finisce per perdere la sua forma reale e appare in una veste puramente fenomenica e di superficie, grazie a una pittura alquanto libera e aperta a cogliere gli aspetti più individuali della visione. Il tono espressivo soggettivo sfocia in alcuni casi in un universo tendenzialmente bidimensionale, che usa il colore non per riempire la forma bensì per crearla direttamente e senza mediazioni, assumendo un valore in sé. La qualità soggettiva ed emotiva affidata all’uso del colore è certamente elemento caratteristico di questa serie di lavori, il colore diviene veicolo espressivo privilegiato per la proiezione di sensazioni e stati d’animo più che per una descrizione naturalistica di ciò che è visto. Ciò rende le scene di alcune opere simili ad un luogo onirico o dell’immaginazione più che a luoghi reali. Le case addossate le une sulle altre, o le strade cittadine completamente deserte, danno della città una visione straniante, accentuata dalla particolarità del punto di osservazione.

La città è spesso ripresa da punti di vista insoliti e/o inverosimili, che la rendono forse un luogo sospeso. Si mira da una parte a destabilizzare l’equilibrio dell’immagine percepita dall’occhio e al contempo, tramite il contrasto spesso semplificato dei colori, a dare essenzialità e concretezza alla costruzione dell’opera, arrivando a una semplificazione delle strutture essenziali del frammento di realtà ritratto che ha il suo culmine nelle città materiche. Ciò che più interessa è la resa della sensazione visiva dell’osservatore, la traduzione dell’immagine sensoria da parte dell’artista.   




Data inizio: 14-05-2006
Data fine: 15-08-2006
Luogo: Bar Cecchi
Indirizzo: Via G.b da Monte 2
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Telefono: Tel. 045 91 27 56
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