vernice venerdì 11 maggio alle ore 18
11 - 31 maggio 2007
In mostra una ventina di tele, in cui l’artista ripropone i motivi che hanno
contraddistinto gli anni ‘60, quelli delle sue più spericolate e fervide
sperimentazioni: dai Monocromi, ai Paesaggi anemici, dai Balconi alle Palme, al Futurismo
rivisitato. Si parte dagli anni ’70, da un momento artistico in cui si
cercava in tutti i modi di sottrarsi alla vera pittura a pennello, per
affidarsi ai nuovi media o per sostituire l’immagine con le parole, che
dovevano riflettere sul significato dell’arte stessa. Schifano dimostra invece
di voler rimanere fedele alla pittura, al colore, all’immagine, anzi di avere
un costante bisogno di tornare sempre all’origine, di riprendere da capo la
ricerca di un esito. Ma il suo è sempre un ritornare, un riprendere, un
riprodurre che non ha niente di passivo: si tratta di riaffrontare un tema, per
approfondirlo, per trovarvi nuove possibilità di forma (sempre tenuto conto che
per Schifano la forma è indefinibile, una pura congettura, una semplice ipotesi
figurale). Lo stesso rifarsi ai grandi maestri italiani e francesi (come
Cézanne, Monet, Morandi e, in mostra, De Chirico) testimonia la precisa
coscienza che ha Schifano che l’arte deriva sempre da altra arte, che ogni
quadro fa parte di una sequenza interna al processo stesso della pittura. Così
lo stesso Futurismo rivisitato, con
Boccioni e compagni che stanno sospesi sulla superficie emulsionata, ridotti a
sagome senza volto, non sono un recupero nostalgico, uno sguardo a rèbours
pieno di passione. L’attenzione al futurismo è dettata dalla poetica che ha
animato l’intero movimento, ossia quella di cogliere il mondo dell’immagine in
termini dinamici, di catturare il visibile attraverso un intreccio di linee di
forza, di vettori e di sforzi molteplici. E’ lì, in fondo, che Schifano trova
la sua scioltezza di segno, la sua occupazione dello spazio con traiettorie
inafferrabili e multiple. E’ da lì che coglie la necessità di accelerare il
ritmo artigianale della pittura e di afferrare dentro di essa frammenti di
immagini balenate attraverso i mass-media (“Esso”,
“Coca Cola”).
(Estratto dal testo di Luigi Meneghelli pubblicato nel catalogo che accompagna la mostra)
nella foto Luigi Meneghelli legge il testo del catalogo della mostra di Mario Schifano ai visitatori
foto Antonella Anti Studio Click
Data inizio: 20-04-2007
Data fine: 31-05-2007
Orario: 10-12.30 15.30-19.30
Luogo: Galleria d'Arte "Piazza Erbe"
Indirizzo: Piazza Erbe, 31 - 37121 Verona