8 - 23 giugno 2013 - La "Casa degli Artisti", il collettivo che per anni ha lavorato sotto il magistero tecnico e teorico di Luciano Fabro e Jole De Sanna, si ripresenta a San Giorgio in Valpolicella dopo una quindicina d'anni. Interpreti vecchi e nuovi continuano a confrontarsi con l'opera come elemento dinamico attraverso il quale fare esperienze e prendere possesso di qualcosa.
Anche se definire il "qualcosa" rimane impossibile. Fabro avrebbe parlato di "Rivelazione", di un "essere introdotti nei misteri dell'immagine attraverso la materia".
Niente soluzioni uniche, perchè porterebbero direttamente nei territori della metafisica: questi artisti cercano invece di esteriorizzare l'identità di una cosa, come fosse un evento di tensione non risolta, un'apertura verso cui possa passare la conoscenza. In altre parole, essi riprendono i dati del reale e si lasciano attraversare da essi, in modo che il loro sentire sia costantemente sollecitato. E non a caso hanno scelto come titolo della rassegna il termine neurologico di Potenziali Evocati, proprio per alludere a quegli "esami che studiano la risposta del sistema nervoso ad uno stimolo visivo".
- Diego Morandini presenta un blocco in cemento che ha lavorato fino a ottenere una sorta di sfera, che dà più la sensazione di una massa senza un punto fisso che di un peso, di una gravità.
- Domenico Laterza, con il suo Trovare una dimensione propone un cilindro in plexiglass da cui fuoriesce un magma di stracci che creano un flusso continuo tra l'essere dentro e l'essere fuori delle "cose".
- Giuseppe De Siati affida il suo pensiero ad una minuscola sfera di vetro divisa da una rete metallica: l'attraversamento della trama che compie la polvere di marmo inserita al suo interno modifica senza soluzione di continuità la forma dell'oggetto.
- Nicole Bacchiega con il lavoro Chi avanza, pane pomodoro bicchieri (in lattice, vetro e ottone) non vuole mostrare solo il resto, gli avanzi di un pranzo, ma "l'avanzare dell'opera", il suo proporre letture ulteriori, soluzioni inafferrabili.
- Claudio Citterio in Cronografia collega una videocamera che riprende un punto dello spazio con uno schermo LED. E' un infinito passaggio dalla fissità ad un flusso ed uno scambio di colori, una "osservazione mediata" e quindi oltremodo sorprendente.
In tutte le opere, seppure apparentemente lampanti, c'è molto mistero. Sono sculture fossili, frammenti, reperti, tanto che, se osservati bene, mostrano che "il dramma avviene dove non vedi". Sempre Fabro nelle sue "Regole d'arte" avrebbe detto "Non sono principi, ma principi per ...": per procedere, per prendere coscienza, per sentire.