Ho già parlato nel mio blog di Melania Mazzucco e del suo libro "Il museo del mondo". Oggi voglio parlarvi di "Kassel non invita alla logica" di Enrique Vila-Matas (Feltrinelli Ed.). Non ho ancora finito di leggerlo, ma voglio ugualmente condividere l'emozione di questo libro augurandomi che, in questa calda estate, altri lettori possano gustare con me questo "viaggio" a Kassel...
Non conoscevo Vila-Matas e non ho visto Documenta 13 di Kassel, quella curata da Carolyn Christov-Bakargiev. Ho preso in mano il libro (che mio marito, Luigi Meneghelli, raffinato lettore e critico d'arte aveva acquistato) e non ho più smesso di leggere. Anche se lentamente. Qualche capitolo al giorno e, seppure a due anni di distanza, sto "visitando" Documenta.
Presumo che sia, come si dice un "romanzo storico" fedele all'evento. Ma, pur lasciandomi guidare con fiducia, ogni tanto sento la necessità di fare qualche verifica, perchè in fin dei conti si tratta sempre di un libro di viaggio (quasi di un diario o di un romanzo) scritto, come recita la quarta di copertina, con "lo humor e la lucidità di Enriques Vila-Matas in un'avventura delirante a Documenta, la mostra d'arte contemporanea più importante del mondo".
Mi piace anche se sono costretta a leggere i vari capitoli (in tutto 70) senza titoli guida. Nessun sommario o indice. Insomma leggere "alla giornata". La costruzione del libro sembra quella di un giallo: si parla di una coppia di miliardari collezionisti, i McGuffin, che si scoprirà essere solo un artificio utile al racconto "mcguffin" (o MacGuffin, termine coniato dal celebre regista Alfred Hitchcock per indicare la suspence che si nasconde dietro ad ogni storia). Ad un certo punto l'autore descrive l'opera "This Variation" di Tino Sehgal: "uno spazio nelle tenebre, un luogo nascosto in cui una serie di persone attendeva i visitatori avvicinarsi a loro e, se lo ritenevano opportuno, cantare canzoni e offrire l'esperienza di vivere un'opera d'arte come qualcosa di pienamente sensoriale" (p.46). E lo fa così, quasi con noncuranza, come se non capisse o gli sfuggisse il senso profondo di questa strana cerimonia. Ma succede così per ogni opera: curiosità, stupore, sorpresa. Ma, sempre, anche sottile humour.
Poi viene raccontato come e quando nasce la prima edizione di Documenta, o meglio dOCUMENTA, nel lontano 1955 (p.73), quando i cittadini di Kassel dopo la guerra " ... optarono non tanto per lo sviluppo industriale, ma per una rinascita di tipo culturale ..." del loro territorio. Documenta si organizza ogni 5 anni e la 13° edizione si è tenuta appunto nel 2012. E adesso basta. Magari, a lettura completata, ne parlerò ancora.
Buon relax e soprattutto: Buona lettura!