... per organizzare una mostra/eventi culturali e artistici in occasione di EXPO 2015: forse lecita, certo inopportuna.
Il lancio mediatico di questa notizia è stato dato dalla lettera aperta di Demetrio Paparoni pubblicata su Artribune. A questo punto impossibile ignorare il caso e sono seguite altre pubblicazioni della stessa lettera, articoli e interviste sulle principali testate italiane (da La Repubblica, a Il Fatto Quotidiano, a Il Giornale ..). Ma Artribune è la testata di riferimento del caso che ha espresso le analisi più tecniche e appassionate. Naturalmente nonostante i 940 like raggiunti dalla lettera aperta di Paparoni, a neanche un mese dalla pubblicazione, si sussurra che, tutto sommato, siano stati abbastanza pochi i commenti degli operatori del mondo dell'arte ( tra i quali vorrei sottolineare quello del giovane Daniele Capra).
Chissa! Forse è perchè la cultura in generale e i suoi operatori, piuttosto sottovalutati in Italia (a partire dai direttori di Musei), malgrado l'inopportunità del caso e del momento, preferiscono vedere che uno su mille ce la fa? Forse perchè è meglio non intervenire nel caso che vede coinvolto il critico d'arte italiano più noto e riconosciuto anche all'estero? Forse è perché temono di perdere anche le misere "postazioni" raggiunte?
Ma qui non è più solo questione di vigliaccheria. E' giusto pagare un curatore con i soldi che basterebbero per sostenere l'attività di un piccolo museo per qualche anno? E' ammissibile la sperequazione tra la parcella di un vispo quasi settantacinquenne e il misero compenso offerto ad un giovane curatore che deve inserirsi nel mondo del lavoro?