dal 3 al 7 luglio in prima nazionale al Teatro Romano ore 21,15
Molto rumore per nulla regia
di Gabriele
Lavia
nella foto un momento dello spettacolo Molto rumore per nulla regia di Gabriele Lavia
foto Antonella Anti
«Sarà uno spettacolo molto allegro, leggero, fresco e divertente». Con queste parole Gabriele Lavia presenta il suo Molto rumore per nulla di Shakespeare che debutterà in prima assoluta il 3 luglio alle 21.15 al Teatro Romano (con repliche fino al 7). Gli attori sono già a Verona e – dopo aver assistito al Richard II del Berliner Ensemble che ha inaugurato il Festival Shakespeariano – saranno completamente impegnati nelle prove dello spettacolo, prodotto dalla compagnia Lavia Anagni in collaborazione con l’Estate Teatrale Veronese.
Gabriele Lavia dirige i “suoi giovani”, come ama chiamarli, in una commedia molto amata dal pubblico in cui, se pur con grande freschezza e amabilità, sono contenuti alcuni dei temi chiave del teatro shakespeariano, in primo luogo il dilemma esistenziale tra l’essere e l’apparire, il tema del doppio, dello specchio, della maschera.
Nella solare città di Messina, il ricco Leonato accoglie nella sua magione il principe d’Aragona don Pedro di ritorno dalla guerra insieme ai suoi più stretti compagni. L’atmosfera gaia e leggera dell’estate mediterranea fa da sfondo agli amori tra il giovane Claudio e la dolce Ero e tra i litigiosi Beatrice e Benedetto. Nell’imminenza delle nozze di Claudio ed Ero, don Juan, geloso del favore che Claudio gode
presso don Pedro, fa di tutto per screditare Ero e impedirle così di sposare il suo amato. Nulla però potrà impedire all’amore di trionfare sui cattivi sentimenti che saranno giustamente puniti. Questa, in breve, la trama di un’opera che condensa in sé tutto il meglio delle commedie shakespeariane: finte morti, sospetti, intrighi, schermaglie amorose, scambi di persona, congiure. Un molto – per fare una sintesi estrema di questa divertentissima opera – che attraverso lo specchio del rumore si riflette e diventa, o ritorna, nulla.
«Ci saranno – spiega Lavia – tanta musica e tante canzoni, due pianoforti, un flauto e delle chitarre in scena. Sarà tutta musica dal vivo. I ragazzi canteranno e suoneranno molto. Sono motivi nati apposta per lo spettacolo, che di per sé già contiene tante canzoni. I costumi, firmati da Andrea Viotti, saranno a volte indossati, a volte solo appoggiati e a volte trascinati da attori in abiti di tutti i giorni, a seconda degli stati d’animo, a seconda della “maschera”, del ruolo, dell’apparenza».
Come ribadisce Lavia, il tema di fondo rimane «quello shakespeariano dell’essere e dell’apparire. Dov’è la verità? In ciò che è, in ciò che si deve o in ciò che appare? Le tre donne mascherate delle nozze finali ne sono l’emblema. E poi c’è l’intraducibile battuta conclusiva di Benedetto: “Tirate fuori i vostri pifferi e balliamo”. Una battuta che ai tempi di Shakespeare doveva sollevare grasse risate al Globe Theatre, e che oggi ci invita, comunque, a godere le gioie della vita e dell’amore. Sia che si tratti dell’amore cortese di Claudio ed Ero, che dell’amore-scontro di Benedetto e Beatrice che si amano e vogliono amarsi su un altro livello: quello della reciproca conoscenza e della reciproca stima che nasce da un perenne confronto e scontro di personalità». E proprio in questo “duello” sta la parte da sempre più amata del testo del Bardo, la parte più viva e attraente. Non a caso anche dai contemporanei Molto rumore per nulla venne spesso chiamato Beatrice and Benedick.
A “duellare” con Beatrice (Federica Di Martino), indossando i panni di Benedetto sarà il figlio di Gabriele Lavia, Lorenzo, già apprezzato dal pubblico veronese nell’edizione dell’Avaro di Molière al Grande Teatro nella stagione 2003-2004. Un altro ritorno anche per l’interprete di Claudio, Francesco Bonomo, che fu una splendida Caterina nell’edizione della Bisbetica domata recitata da soli uomini nell’estate 2005 sempre al Teatro Romano.
Un cast dunque di attori giovani e appassionati come si conviene a una delle commedie più spumeggianti di Shakespeare, ma che si avvale anche dell’esperienza consolidata di Pietro Biondi (nel ruolo di Lionato) e di Mariano Anagni (interprete di Antonio, fratello di Lionato).
Data inizio: 30-06-2007
Data fine: 07-07-2007