Venerdì 11 gennaio  ore 21
Teatro Nuovo di Verona

Quarto appuntamento del Festival Atlantide, rassegna, giunta alla III edizione, promossa dall’Orchestra I Virtuosi Italiani in collaborazione con la Fondazione Atlantide Teatro di Verona. Protagonista d’eccezione ed interprete della parte vocale delle Songs sarà Elio, stravagante, eccentrico, esilarante, imprevedibile showman, voce leader delle Storie Tese.


Apre il ciclo di appuntamenti del 2008 la sagace estrosità di Elio che senza le Storie Tese, affiancato dai Virtuosi Italiani diretti da Danilo Grassi, sarà protagonista di una serata all’insegna della provocazione e della dissacrazione. Il programma propone un viaggio nella musica e nelle atmosfere dei primi trent’anni del 1900, quando due giovani compositori, il 23enne francese Darius Milhaud ed il 28enne tedesco Kurt Weill scrivevano rispettivamente La Création du Monde (1923) e L’opera da tre soldiDie Dreigroschenoper – (1928) e Happy End (1929). Il tutto accompagnato dall’eccentricità di un personaggio come Elio, spinto dalla curiosità ad affrontare sempre nuove esperienze, che sarà capace di sorprendere e divertire il pubblico interpretando Songs tratte dall’Opera da tre soldi e da Happy End di Weill. Tra la prima e la seconda parte del concerto uno “spazio futurista”, che vedrà protagonista Elio con una personale rilettura del Futurismo, movimento che all’inizio del secolo scorso aprì la strada a nuove teorie artistiche e di cui nel 2009 si festeggierà il primo centenario.


Ad ispirare La Crèation du monde, nata come musica da balletto, fu un viaggio negli Stati Uniti che Milhaud fece nel 1920-1921. Le serate di jazz-blues di Fletcher Anderson che ebbe modo di ascoltare prima dal vivo nei locali di Harlem e poi, tornato in Europa, dai dischi della celebre Black Swan, prima etichetta a proporre musica afro-americana, influenzarono la nuova composizione. Come racconta Milhaud stesso nella sua autobiografia «di ritorno dagli Stati Uniti mi misi in contatto con lo scenografo Fernand Léger e l’impresario Rolf de Mare. Il soggetto di Blaise Cendrars si ispirava al folklore africano e mi offrì l’occasione di utilizzare elementi di jazz senza alcuna riserva, unendoli al sentimento classico servendomi anche, proprio come nel jazz, di un’orchestra composta da 17 elementi solisti». La critica dell’epoca decretò che la musica di Milhaud non era abbastanza seria ed era più adatta alle sale da ballo che al teatro, elemento questo che accomuna il compositore francese ai futuristi che avevano eletto come luogo privilegiato per i loro spettacoli proprio le sale da ballo.


Anche la musica di Kurt Weill contiene elementi che dimostrano eclettismo e versatilità, così come i tratti distintivi della sua natura d’artista capace di attingere con disinvoltura ai generi colti e plebei, al lirismo neoclassico, all’atonalità, al jazz, al cabaret, alla canzone di strada, alla musica popolare, ai canti dell’etnia ebraica. L’Opera da tre soldi, il cui testo è di Bertold Brecht, andò in scena per la prima volta a Berlino nel 1928 e fu allo stesso tempo il grande successo teatrale e il grande scandalo degli anni Venti. Si tratta di un'opera eversiva e provocatoria che raggiunge l’intento satirico attraverso il confronto stridente tra i vizi rappresentati - delinquenza, tradimento, truffa, istintualità, depravazione - e l’amena leggerezza delle canzoni alla moda negli anni '20. Anche l’opera Happy End nacque dalla collaborazione tra Weill e Brecht, il sentimento musicale del musicista trovava piena corrispondenza con l’ “epicità” estraniante del teatro del poeta.


Immagini a cura del Teatro Stabile di Verona.
Per informazioni 392 7178741 - 045 8035173

Biglietti da 10 a 24 euro prevendita presso Teatro Nuovo, Piazza Viviani 10 (tel. 045 8006100), Fnac, Via Cappello 34 (tel. 045 8063811), Box Office, Via Pallone 12/a (tel. 899 199057).


nella foto un momento dello spettacolo Elio e il Futurismo al Teatro Nuovo

foto Antonella Anti





































Data inizio: 10-01-2008
Data fine: 11-01-2008
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