La manifestazione propone ad aziende e operatori della filiera spunti di riflessione e indicazioni utili per l’impostazione delle strategie commerciali e di marketing. Dalle prime anticipazione, ad esempio, in una prospettiva di breve-medio termine emerge che Cina, Messico, Brasile, Germania e Regno Uniti sono i Paesi più promettenti per i vini basic, con Germania e Brasile interessanti anche nella fascia “popular premium” assieme a Norvegia, Canada e Paesi Bassi. Questo può aiutare le aziende export-oriented a riflettere sul fatto che molti mercati sono interessanti, ma che non tutti sono uguali. Dal suo osservatorio privilegiato, inoltre, Vinitaly può affermare anche che, al di là del momento contingente, la Russia è fra le realtà più interessanti nella fascia “premium” dopo Hong Kong, India, Singapore e Stati Uniti.
«Sul mercato
interno, le ricerche evidenziano come gli italiani siano più
sensibili alla qualità più che alla quantità –
sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani
-. Nel 2008 è aumentata la propensione all’acquisto di vini
a denominazione di origine anche nella distribuzione organizzata, con
una crescita sensibile della fascia di vini con prezzo superiore ai 5
euro. A differenza di quanto immaginato, poi, quello italiano non è
un mercato maturo... e chi beve non lo fa perché è trendy...».
Il consumo di vino nei
ristoranti e nei winebar, invece, ha registrato una contrazione nel
2008 più per effetto delle misure contro l’abuso di alcol
che per la crisi economica. Ciò deve far riflettere,
nell’impostazione delle strategie aziendali, come il rispetto delle
regole stia facendo emergere nuove abitudini, tra queste la mescita
al bicchiere o la ricerca di vini più leggeri.
foto Antonella Anti
Data inizio: 27-03-2009
Data fine: 06-04-2009