24 settembre - 18 dicembre 2005
Venezia - Campo Santa Maria del Giglio, Campo Santo Stefano, Campo San Vidal, Canal Grande e Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Mestre - San Giuliano, Piazzale Candiani e Aeroporto Marco Polo

Igor Mitoraj: un grande scultore internazionale espone a Venezia 21 sculture, delle quali 16 monumentali, e 25 disegni inediti, in una mostra che delinea un percorso artistico attraverso il cuore della città (Campo Santa Maria del Giglio, Campo Santo Stefano, Campo San Vidal, Canal Grande, Museo di Ca’ Pesaro e via via fino a Mestre, a San Giuliano, al Piazzale Candiani e all’Aeroporto Marco Polo).

Un incontro emozionante che si svolgerà da sabato 24 settembre fino al 18 dicembre.

Mitoraj rappresenta, per molti versi, il dialogo tra l’artista e il tempo, tra il classico e il moderno: temi, questi, ricorrenti nella sua opera, nel contrasto (e nella conciliazione) con il Gotico prevalente nella città. Le forme spezzate o frantumate di Mitoraj non rappresentano - come sostiene la critica d’arte contemporanea - un’opera iconoclasta, ma il racconto inevitabilmente frammentario di quello che non c’è: di come la storia del bello dall’antica Grecia in poi sia la storia di un allontanamento. Il linguaggio di Mitoraj non è quindi l’adesione ad un modello, ma il frutto della ricerca di un percorso essenziale, a volte persino in contrasto con tutto ciò che l’arte contemporanea propone. Sta qui il segreto di Mitoraj: il suo viaggio verso una scultura antica e nuova insieme.

Nato nel 1944, Igor Mitoraj inizia a studiare a Cracovia sotto la guida di Tadeusz Kantor, il grande pittore, scenografo e regista teatrale polacco, proseguendo poi gli studi a Parigi nel 1968. E’ però dal 1974 che si dedica quasi esclusivamente alla scultura e, dopo aver trascorso lunghi periodi in Grecia e negli Stati Uniti, giunge nel 1979 Pietrasanta, momento a partire dal quale il marmo diventerà uno dei suoi materiali prediletti. Attualmente risiede tra Pietrasanta e Parigi.

La sua opera assume sempre più dimensioni gigantesche e le carenze materiche (rotture?) che si manifestano, rappresentano il nucleo fondamentale della sua poetica. Famose sono le sue sculture di fronte al British Museum di Londra, la recente mostra ai Mercati di Traiano di Roma  e ai Giardini delle Tuileries a Parigi.

Il confronto con una città magica come Venezia non potrà che accrescere il fascino di Mitoraj di fronte ad un pubblico che aspetta ancora una volta l’emozione di una scoperta . La sensazione che prevarrà sarà quella dello smarrimento che suscita il decadimento di ciò che è eternamente bello e che sembra essere minacciato da un imprevisto. Si sa d’altronde che la scultura d’oggi si manifesta anche e soprattutto nel togliere, cioè nel vuoto, laddove questo rappresenti un momento sublime della ricerca del bello nell’arte contemporanea.

Anche per queste ragioni la mostra è attesa a Venezia con vivissimo interesse, quasi la modernità di Mitoraj nascesse da una riflessione sul destino dell’uomo e alludesse a ciò cui il tempo non può comunque privarlo: forse proprio il valore assoluto della creazione artistica. In ciò la sculture di Mitoraj figureranno nel rapporto con Venezia come un complemento straordinariamente cattivante.



Data inizio: 24-09-2005
Data fine: 18-12-2005
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