In scena da martedì 17 gennaio Il ponte di San Luis Rey liberamente tratto dal romanzo di Thornton Wilder.
Di Emanuele Luzzati le scene, di Jacqueline Perrotin le musiche.

Nell’ambito del Grande Teatro organizzato dall’Assessorato allo Spettacolo del Comune di Verona, va in scena, al Teatro Nuovo martedì 17 gennaio alle ore 20.45, “Il ponte di San Luis Rey” di e con Paolo Poli, spettacolo liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Thornton Wilder, regia dello stesso Poli, scene di Emanuele Luzzati, costumi di Santuzza Calì e musiche originali di Jacqueline Perrotin.
Il primo allestimento del nuovo anno segna così l’atteso ritorno, sul palcoscenico del Teatro Nuovo, di Paolo Poli, uno dei nomi più amati, apprezzati e raffinati della scena italiana. Sarà questa, alla particolarissima maniera dell’attore-regista fiorentino, un’altra delle scanzonate, eleganti, colte e divertenti riletture di un testo letterario che connotano inconfondibilmente e inimitabilmente il suo teatro.
Il romanzo di Wilder, che s’ispira a un fatto realmente accaduto – il crollo di un ponte in Perù – ha come protagonista un frate francescano, che nello spettacolo diventa una suora, Madre Pilar, sostenitrice ad oltranza delle opere di misericordia in cui vede “l’unico scopo e il significato di questa vita terrena”.
La caduta del ponte e la conseguente morte di cinque persone che lo attraversavano in quel momento, costituisce, per il romanziere statunitense, lo spunto per una considerazione fondamentale: ovvero la complicità divina nelle sorti dell’uomo, e dunque il rapporto tra le responsabilità umane e la predestinazione. In Wilder queste analisi porteranno il frate protagonista a elaborare una sua personale teoria: ossia che l’amore, in tutte le sue forme ed espressioni, costituisce il minimo comune denominatore tra la vita e la morte. E sarà proprio questa teoria a condannare al rogo il povero frate, tacciato di eresia dalla Chiesa. Il romanzo di Wilder (come lo furono “Jacques il fatalista” di Diderot e “I viaggi di Gulliver” di Swift nei precedenti spettacoli di Poli visti a Verona sempre nell’ambito del Grande Teatro) diventa qui il punto di partenza per mettere in scena, con acuto e scanzonato humour, una scintillante e divertente galleria di personaggi, un coloratissimo e irresistibile caleidoscopio di travestimenti e di umane tipologie in cui si riflette l’intera società.
«A queste vicende dai contorni netti, leggibili per chiunque, si aggiunge – ha scritto un’autorevole testata nazionale – il delicato ed elegante tocco d’artista di Paolo Poli: in scena è incantevole, la sua gestualità è essenziale e ricca di leggiadria; il linguaggio, dal sapore “antico”, non risparmia stoccate pungenti e rocamboleschi giochi di parole. È tutta lì la maestria del suo teatro, ovvero partire da un semplice pretesto per tirar fuori Shakespeare, Petrarca, il teatro dell’Arte, le maschere, i colori, le Parche che tessono il filo del destino umano. La sua voce tocca mille registri, si diverte con “canzoncine” che gli permettono l’uso di un ammiccante e divertente falsetto per poi sfociare nel più cupo dei bassi. È l’eleganza, il fascino di chi da sempre respira polvere di palcoscenico, di chi strenuamente difende la conoscenza, la cultura, contro il meschino appiattimento delle potenzialità umane». E ancora: «Poli rielabora il testo narrativo utilizzando un registro linguistico variegato che va dal linguaggio aulico settecentesco, alle battute dissacranti, fino agli aforismi e ai divertenti giochi di parole. La stessa varietà caratterizza tutta la scenografia e il ritmo della storia. Il fondale dipinto da Emanuele Luzzati varia in continuazione regalando quadretti che moltiplicano le ambientazioni. Dal giardino di un convento alla sala di un palazzo nobiliare. I balletti, i costumi, i colori sgargianti e le canzoncine orecchiabili, quell’ironia talvolta garbata, altre volte irriverente, rendono la pièce di Paolo Poli uno spettacolo brillante e del tutto originale»
E così Paolo Poli racconta il suo spettacolo: «Le cinque vittime del crollo sono una vecchia marchesa egoista ed ubriacona e la sua giovanissima damigella di compagnia, un giovanotto ombroso e fiero in procinto di imbarcarsi, un vecchio artista di teatro, strenuo sostenitore della commedia antica, e il suo pupillo, ancora fanciullo, desideroso di istruirsi. Attorno alle biografie degli scomparsi si muove un caleidoscopio di personaggi emblematici che fanno rivivere un’intera società. Conosciamo così il viceré annoiato e gottoso, l’arcivescovo pigro e gaudente, un capitano che ha solcato mille mari, un giovane scrivano vittima di un amore infelice, ma soprattutto la Perichole, attrice consumata e donna ambiziosa, e Madre Pilar che delle opere di misericordia ha fatto lo scopo della vita».
“Il ponte di San Luis Rey” rivisitato da Poli diventa una specie di sterminato inventario dei lazzi, degli sberleffi e degli amabili giochi di scena e di parole che da sempre caratterizzano lo stile colto e pungente dell’eterno ragazzo fiorentino. Accanto alle continue battute (alcune, come quella sull’Inquisizione che “ha messo troppa carne al fuoco”, davvero folgoranti), strepitosi balletti di cui sono protagonisti, al limite del surreale, garbate suorine, leoncini, gattine bianche, tutti ovviamente en travesti, tutti nel segno di un gusto impeccabile, con alcune creazioni davvero straordinarie, come l’irresistibile “reinvenzione” del dramma sacro, con tanto di diavolo tentatore e belve che sbranano i martiri cristiani.

Dopo la prima di martedì “Il ponte di San Luis Rey” – che accanto a Paolo Poli vede in scena, tra gli altri, Ludovica Modugno e Mauro Marino – replicherà tutte le sere alle 20.45 fino a sabato 21. L’ultima replica, domenica 22, è invece alle ore 16. Giovedì 19 gennaio alle ore 17 Paolo Poli incontrerà il pubblico nel foyer del Teatro Nuovo. L’incontro è a ingresso libero.

Vendita biglietti al Teatro Nuovo (tel. 0458006100).
Biglietti on line dal sito www.comune.verona.it e servizio biglietteria anche presso gli sportelli di Unicredit Banca (numero verde 800323285) e BOX OFFICE (via Pallone12/a, tel. 899199057).

Informazioni al numero 0458077201,
sul sito www.comune.verona.it
e scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.




Data inizio: 14-01-2006
Data fine: 21-01-2006
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