Con Voyeur ritroviamo Flavio Caroli, lo storico dell’arte ben noto al grande pubblico, e grande divulgatore, alle prese per la terza e ultima volta (dice lui…) con un romanzo. Nel breve ma intenso volume è come se ci fosse il tentativo da parte dello stesso autore di riuscire a comprendere nel profondo il potere di seduzione delle immagini (seduzione che è tale anche quando diventa orrore) sul cervello umano.
Voyeur è dunque la storia di un fotografo che, nel corso di una vita, perfeziona lo sguardo come “strumento filosofico” per la comprensione del mondo. “L‘eros e la bellezza, o viceversa l’orrore delle guerre dell’ultimo mezzo secolo – vissute in prima persona -, sembrano raccogliere il loro senso nella vita sempre più essenziale delle forme in cui si manifestano le cose. Ma l’ultima verità, sul limite estremo dell’esistenza, porta bellezze e consapevolezze che lo sguardo non aveva saputo cogliere, interpretare, e forse neppure godere…”