Tato_Russo

16 - 21 marzo 2010, in scena Il paese degli idioti, spettacolo che Tato Russo (ospite di Gigi Marzullo nella trasmissione Applausi di domenica 14 marzo) ha tratto da un romanzo breve e poco noto di Fëdor Dostoevskij, una riscrittura teatrale del Villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti. ottavo e ultimo appuntamento con il Grande Teatro 2009-10.

Si tratta – Tato Russo tiene a precisarlo – di una vera e propria “commedia”, una “reinvenzione teatrale” in cui l’autore porta all’estremo i toni satirici e grotteschi del testo letterario dipingendo un mondo di idioti, succubi del furbo Foma Fomic che interpreta lui stesso. Fomic, fingendosi ispirato, anzi “unto” da Dio, assume atteggiamenti di vate e manipola quanti gli ruotano attorno. L’unico che ha il coraggio di ribellarsi è proprio un “servo della gleba” che, qui come in molti romanzi russi, dimostra una dignità e una consapevolezza inversamente proporzionali al suo ruolo sociale, relegando la classe dei padroni in posizione subalterna, gretta, ignorante, quando non addirittura depravata.

«È la prima volta – racconta Tato Russo – che interpreto un personaggio totalmente negativo e devo confessare che fare la parte del “cattivo” mi diverte molto. Nel riscrivere questo testo che – tengo a ribadirlo – è una vera e propria commedia formalmente ambientata in un’ipotetica contrada russa ma sostanzialmente imbevuta di attualità e di autentico umore italico, ho pensato di ravvivarla ulteriormente grazie all’uso differenziato del linguaggio. I personaggi ignoranti parlano un immaginario dialetto del Sud Italia, mentre i falsi intellettuali si esprimono in una lingua pseudo-dotta infarcita di solenni strafalcioni. Il personaggio di Foma, che mi dà tante soddisfazioni come attore anche se è un personaggio assolutamente odioso, è una specie di Tartufo che usa la sua presunta superiorità culturale (anziché l’ipocrita moralismo e la finta religiosità del personaggio di Molière) per dominare un mondo di idioti. È un personaggio assolutamente attuale.

Oggi ce ne sono tanti o meglio, troppi, che con diversi colori e diversi strumenti di comunicazione, dettano il loro personale vangelo a una società plagiata e resa plagiabile dalla sottomissione intellettuale e dalla mancanza di spirito critico. Il nodo centrale –continua l’artista napoletano – è infatti proprio quello di una parabola sul potere e sulle sue tecniche di comunicazione: l’arte d’influenzare e affascinare gli sciocchi e gli sprovveduti per riuscire a perpetuare il proprio dominio.

Oggi in Italia e in molte parti del mondo – conclude Tato Russo – vige una vera e propria oligarchia di potere che tende ad annullare le coscienze degli individui. C’è chi se ne rende conto ma preferisce fingere di ignorarlo per il quieto vivere e chi non se ne rende conto affatto. Questi ultimi per me sono gli idioti». Lo spettacolo, divertente e inquietante, contraddistinto da una comicità stralunata e grottesca, è anche un’occasione per far conoscere un piccolo capolavoro poco noto di Dostoevskij, ripensato attraverso la grande tradizione umoristica del teatro napoletano e la grande stagione del teatro russo. “Uno show ambientato in Lucania, e orchestrato secondo i crismi di un realismo che strizza l’occhio al grottesco tipico della scuola napoletana”: così è stata definita questa divertente commedia che ha entusiasmato il pubblico fin dal suo debutto al Teatro Bellini di Napoli e nel corso della sua lunga tournée nelle principali città italiane. Accanto a Tato Russo sono in scena Marcello Romolo, Renato De Rienzo, Luigi Cesarano, Mario Di Fonzo, Massimo Sorrentino, Carmen Pommella, Marina Lorenzi, Caterina Scalaprice, Elisabetta Ventura, Irene Grasso, Francesco Ruotolo e Giulio Fotia. La regia è di Alvaro Piccardi, le scene e i costumi di Lorenzo Ghiglia, le musiche di Stefano Marcucci.

Due gli incontri nel foyer del Teatro Nuovo con il pubblico relativi a questo spettacolo. Giovedì 18 marzo alle ore 16.45 nell’ambito di INVITO ALLA VISIONE, Simone Azzoni parlerà di “Idiozia ed emarginazione nell’opera di Dostoevskij”. A seguire, alle ore 17.00, Tato Russo e gli altri attori della compagnia incontreranno il pubblico con la conduzione di Giovanna Zofrea. L’ingresso a entrambi gli incontri è libero.

Dopo il debutto di martedì 16 marzo, repliche tutte le sere fino a sabato 20. L’ultima replica, domenica 21, sarà invece alle ore 16. Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100. Biglietti anche tramite circuito UNITICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285) e CALL CENTER (tel.848002008). Biglietti on line su www.comune.verona.it e su www.geticket.it. Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 12/a, tel. 0458011154.undefined

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