paolo_bonacelli2A Paolo Bonacelli il 54° premio "Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa". Gli sarà consegnato il 6 luglio al Teatro Romano. Dopo la cerimonia andrà in scena in prima nazionale Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare che inaugura la sezione prosa dell'Estate Teatrale Veronese 2011.

VERONA – Dopo le tre serate di Verona Jazz (29 e 30 giugno, 1° luglio) si svolgeranno al Teatro Romano le ultimissime prove del Sogno di una notte di mezza estate che il 6 luglio alle 21.15 inaugurerà il 63° Festival shakespeariano dell'Estate Teatrale Veronese. La manifestazione, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, ha come main sponsor la Banca Popolare di Verona e si avvale della collaborazione di AGSM e-nergia e del contributo della Fondazione Cariverona.

La prima assoluta del Sogno, una produzione del Teatro Stabile di Verona e di Bananas che vedrà in scena artisti dell' "area Zelig", sarà preceduta dalla consegna del 54° premio "Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa" all'attore italiano Paolo Bonacelli. Così ha deciso la giuria, formata dai giornalisti Michelangelo Bellinetti, Andrea Bisicchia, Franco Cordelli, Masolino d'Amico, Gastone Geron e Carlo Maria Pensa, e presieduta da Erminia Perbellini, assessore alla Cultura del Comune di Verona.
Nato a Roma nel 1939, dopo aver conseguito la maturità classica e frequentato la facoltà di giurisprudenza, Bonacelli si diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e inizia la carriera di attore con lo spettacolo Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello allestito dal Teatro Popolare Italiano diretto da Vittorio Gassman. Succes-sivamente dà vita alla Compagnia del Porcospino con cui mette in scena testi di Alberto Moravia, Dacia Maraini ed Enzo Siciliano (tutti e tre cofondatori della compagnia), oltre a opere di Goffredo Parise e di Juan Rodolfo Wilcock e all'unico testo drammatico di Carlo Emilio Gadda: Il guerriero, l'amazzone, lo spirito della poesia nel verso immortale del Fo-scolo. Con la Cooperativa Porcospino 2, cimentandosi con repertori poco frequentati come quello polacco del Novecento, interpreta Il matrimonio di Witold Marian Gombrowicz e Commedia ripugnante di una madre di Stanisław Ignacy Witkiewicz, entrambi con la regia di Mario Missiroli.
Diretto da registi di rilevanza internazionale come Patrice Chéreau e da registi italiani di grande prestigio (da Vittorio Caprioli a Franco Enriquez, da Mario Missiroli a Giorgio Pres-sburger) interpreta classici di Molière o Aristofane ma soprattutto, dando un grande contri-buto alla cultura teatrale, testi di grandi autori a volte poco noti, soprattutto anni fa, al pub-blico italiano: tra questi, Tankred Dorst, Ödön von Horváth, Ramón del Valle-Inclán, Carl Sternheim, Peter Shaffer e Harold Pinter.
Dal 1992 al 2005 dirige il Teatro di Sardegna per il quale interpreta, tra gli altri, Luigi Pi-randello, Bohumil Hrabal, Carlo Goldoni, Molière e Roger Vitrac. Particolarmente intenso, negli ultimi anni, il suo rapporto di lavoro col Teatro Stabile di Bolzano per il quale interpre-ta, con la regia di Marco Bernardi, La brigata dei cacciatori di Thomas Bernhard, La pulce nell'orecchio di Georges Feydeau ed Enrico IV di Shakespeare. Nella scorsa stagione, sempre per il Teatro Stabile di Bolzano e con la regia Marco Bernardi, è il protagonista del Malato immaginario di Molière che, visto il grande successo, sarà ripreso nella stagione 2011/2012.
Intensa anche l'attività cinematografica di Bonacelli. Centonove i film da lui interpretati, tra questi, Fatti di gente perbene (1974) di Mauro Bolognini, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini, Fuga di mezzanotte (1978) di Alan Parker, Ritratto di bor-ghesia in nero (1978) di Tonino Cervi, Le buone notizie (1979) di Elio Petri, Cadaveri ec-cellenti (1976) e Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi, Non ci resta che piangere (1985) di Roberto Benigni e Massimo Troisi, Johnny Stecchino (1991) di Roberto Benigni, Tassisti di notte, di Jim Jarmush, Panni sporchi (1999) di Mario Monicelli, Gli a-stronomi (2003) di Diego Ronsisvalle e The American (2010) di Anton Corbijn.
Tra le sue più acclamate interpretazioni televisive, Madame Bovary (1978) con la regia di Daniele D'Anza, Il mistero di Oberwald (1981) di Michelangelo Antonioni, La moglie inge-nua e il marito malato (1989) di Achille Campanile con la regia di Mario Monicelli e Carlo Magno (1993) di Clive Donner.

 

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