La mostra “Il mio corpo nel tempo” vede tre artisti: Urs Lüthi, Luigi Ontani e Roman Opalka, presentati attraverso le loro opere che cominciano dagli albori della loro attività fino ad oggi o, nel caso di Opalka, fino alla sua scomparsa. Il susseguirsi delle immagini, nelle quali a volte con fatica si riconosce l’uomo odierno – si pensi soprattutto alla straordinaria trasformazione di Urs Lüthi da giovane efebico a pingue e anziano signore quale è oggi-, rivela un percorso artistico di estrema coerenza e di grande fascino.
Il tempo e la domanda su di esso sono argomenti universali, che ci trascendono e la cui riflessione ci coglie disarmati. Non sappiamo dire che cosa sia il tempo, e non sappiamo dirlo meno che mai oggi in cui questo si complica per l’opacizzazione delle categorie di passato e di futuro o per l’appiattimento in un eterno presente. L’arte non nasconde il tempo, non lo cela.
Alcuni artisti rivelano il passare del tempo, quell’ineluttabile destino che corrompe il corpo e il volto, attraverso i loro stessi corpi e volti. Fin dai loro esordi, artisti come Urs Lüthi, Luigi Ontani e Roman Opalka, hanno messo in scena se stessi e non hanno mai smesso di farlo, testimoniando attraverso i loro corpi il passare del tempo. Non per mero narcisismo, ma eleggendo se stessi a documento vivente che dà una risposta a quell’enigma di cui parla sant’Agostino nelle Confessioni.
L'esposizione, a cura di Adriana Polveroni e Patrizia Nuzzo, presenta un percorso lineare in tre sale, ciascuna dedicata a un artista, in cui scorrono le loro immagini. Dall’inizio fino ad oggi, ciascuno secondo il proprio linguaggio. Rigorosamente formale e quasi minimalista, nel caso di Opalka. Libero e con accenti ironici, che spazia dalla fotografia all’installazione per Lüthi. Quasi barocco, saturo di colori e volutamente citazionista per Ontani.
Biografie sintetiche:
Urs Lüthi nasce a Lucerna (Svizzera) nel 1947 e attualmente vive in Germania, a Monaco di Baviera. Dal 1969 si dedica alla fotografia e alla fine degli anni ‘70 l’estetica della fotografia in bianco e nero vira verso la fotografia a colori. Gli anni ’80 sono caratterizzati prevalentemente da una pittura concettuale in serie, per cui Lüthi utilizza e sviluppa una serie di stili e generi che egli stesso cataloga e presenta in forma di esposizioni rigidamente concepite. Dagli anni ’90, l’artista ritorna alla fotografia; le opere sono spesso dedicate alle strategie estetiche della società contemporanea e alle apparenze dettate dal consumismo. Nel 2001 realizza il Padiglione Svizzero per la Biennale di Venezia con il motto “Art for a better life”, dove si presenta ironicamente al centro della sala, sdraiato, sorridente, vestito in tenuta da jogging con tuta e scarpe da ginnastica e occhiali da sole. Dal 1994 Urs Lüthi insegna alla Kunsthochschule di Kassel.
Luigi Ontani nasce a Montovolo di Grizzana Morandi (Bologna) nel 1943, vive a Roma nello studio che fu di Antonio Canova ed è considerato uno degli artisti viventi italiani più innovatori. A 27 anni si trasferisce a Roma e nel ’65 esordisce con gli Oggetti Pleonastici. Dal ’69 inizia a utilizzare la fotografia, in cui raffigura se stesso in pose classiche. Dal ’73 soggiorna spesso in India e la sua poetica risente dei colori e delle tradizioni orientali, rivisitate attraverso un dandysmo aristocratico fuori dal tempo. Oggi Ontani porta avanti la sua collaborazione con artisti e artigiani che spaziano da Bali in Indonesia alle botteghe di ceramiche di Faenza alle vetrerie di Murano.
Sue mostre in spazi pubblici e privati come il Solomon R. Guggenheim Museum di New York il Reina Sofia di Madrid, Villa Stuck di Monaco, Frankfurt Kustverein, PS1 MoMA, SMAK di Ghent, Mambo di Bologna, Museo Capodimonte Napoli. Ha partecipato a numerose Biennali di Venezia, Sidney, Lione e a Manifesta.
Roman Opalka nasce il 27 agosto 1931 a Hocquincourt, Francia e muore a Chieti nel 2011. Di origini polacche, la famiglia ritorna in Polonia nel 1935, ma viene poi deportata in Germania nel 1940. Una volta liberati rientrano in Francia, per poi ritornare finalmente a Varsavia). Nel 1965 inizia il progetto OPALKA 1965/1 – ∞, a cui dedicherà tutta la vita a partire dal 1970. Opalka si lega così inestricabilmente all’Arte concettuale. A cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 riceve numerosi premi: il Grand Prize della First British International Print Biennial, Bradford (1968), due premi a Tokyo (1970) alla 7a International Biennial Exhibition of Prints e all’Art Museum Ohara, e il Primo premio del Ministero della cultura e delle arti della Polonia (1971). Nel 1972 si reca per la prima volta negli Stati Uniti. Nel 1977 si trasferisce a Teille, in Francia, e nel 1985 diventa cittadino francese. Tra il 1985 e il 1990 insegna alla Summer Academy di Salisburgo. Nel 1996 rappresenta la Polonia alla Biennale di Venezia.
13 ottobre 2017 - 28 gennaio 2018
Galleria d’Arte Moderna A. Forti – Palazzo della Ragione
Inizio evento | 13-10-2017 11:00 |
Termine evento | 28-01-2018 18:00 |
Luogo | Palazzo della Ragione - GAM A.Forti |
Categorie degli eventi | ARTE E MOSTRE |
Palazzo della Ragione dal 12 aprile 2014 è la sede della GAM - Galleria d’Arte Moderna Achille Forti - di Verona.
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