Archivio Artisti Veronesi

 

Archiviare, catalogare, collezionare. Non è solo un tentativo di dare ordine ai frammenti della storia: è soprattutto un modo per prelevare e assemblare figure, date e dati, trasformandole in nuove visioni e costruzioni del mondo. Con l'avvento di internet poi informazioni e ricordi vengono catalogati in cartelle e sottocartelle a cui si può accedere e continuare ad aggiungere materiali. Per cui essi risultano perennemente attivi e in trasformazione. Siamo consapevoli che l' “Archivio Artisti Veronesi” non può offrire personaggi capitali della Storia dell'Arte, ma un tessuto di presenze minoritarie. Presenze che però hanno attraversato i grandi crocevia della ricerca, lavorando “fianco a fianco” con importanti Maestri. Così esso da puro elenco di nomi si fa tessuto di storie, intreccio di vite, inventario di conoscenze. E invita “il lettore” a non limitarsi a mettere insieme i vari tasselli relativi a un singolo artista, ma a creare molteplici connessioni di senso, di memorie e di racconti potenziali.

 
L'impianto dell'Archivio prende in considerazione gli “artisti” a partire da quelli nati verso la fine del 1800 e che sono stati attivi nel XX° secolo, fino a raggiungere quelli che stanno emergendo oggi. Si parte da artisti come Angelo dall'Oca Bianca (Verona 1858 – 1942) che, se confrontato ad un altro artista italiano quasi coetaneo, Giacomo Balla, di 13 anni più giovane, a livello di mercato e di notorietà appare quasi dimenticato. Dimenticato anche per la sua scelta di rimanere nel solco della tradizione e di non condividere il clima avanguardistico dei primi anni del novecento.

 
Uno scarto che ha rilevato anche il fondatore di “Flash Art” Giancarlo Politi in uno dei suoi ormai celebri “Amarcord”. Egli infatti scrive: “Quanti e quali artisti sono realmente arrivati a noi dagli anni Cinquanta? Due: Alberto Burri e Lucio Fontana. E dagli anni Sessanta? Due: Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Gli anni Settanta sono in corso di sfoltimento, così come gli anni Ottanta e Novanta. E pare si tratti di una sfoltita molto, molto radicale.” Come a sottolineare che i veri fuoriclasse che rimangono nella storia sono sempre davvero pochi.

 
Siamo convinti che sia utile ricordare il lavoro di artisti veronesi che hanno vissuto d'arte e per l'arte, magari facendola convivere con altre professioni. L'augurio è che emerga qualche nome messo troppo in fretta nel”dimenticatoio” o che si affermino nuovi artisti capaci di progettare il futuro. In fondo una doppia scommessa (verso il passato e verso il domani) per dar vita ad una catena forte e stabile che leghi l'intera storia culturale della città.

 
la redazione

 


N.B. Al momento si tratta di un archivio piuttosto schematico, quasi una “top list” dove, accanto al nome dell'artista, viene indicata la data e il luogo di nascita, la residenza (e l'eventuale anno di morte). In questa lista sono stati inseriti anche artisti che, pur non essendo nati a Verona, a Verona hanno però vissuto gran parte della loro vita. Sono stati altresì inclusi fotografi, designer e vignettisti. Ogni nominativo è accompagnato da link ad articoli o interviste pubblicate su Veronalive o su quotidiani, riviste d'arte, da link a siti personali o di riferimento (gallerie o istituzioni), a wikipedia e, in qualche caso, a siti di vendite. A tal fine si allega anche un'agile Bibliografia (libri, cataloghi di mostre, testimonianze): appunti per non dimenticare e da cui partire per ricerche o studi più approfonditi.

 

 

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