L’associazione culturale il mondo di Irene con il supporto curatoriale di Cosmogramma Studio ha inaugurato sabato 4 maggio 2024 alle ore 17.00 in Sala Birolli nel centro storico di Verona la mostra Eco di un Grido, inserita all’interno del progetto più ampio Sguardi di Pace.
Eco di un Grido è un progetto espositivo che desidera innescare una riflessione sul privilegio di vivere in un paese non coinvolto sul proprio territorio da una guerra, informando e sensibilizzando il pubblico. Il percorso si struttura sulla contrapposizione tra situazioni di guerra e circostanze in paesi fuori da conflitti armati. Su queste tematiche il progetto Sguardi di Pace si propone di attivare una rete territoriale e internazionale che metta in comunicazione realtà che lavorano per mantenere e diffondere una cultura di pace e di equità denunciando situazioni di violenza e di privazione della libertà. La mostra è articolata in 2 sezioni.
- Eco di un Grido, titolo della mostra stessa, espone le immagini di 3 fotoreporter professionisti: Juan Carlos, Federico Vespignani e FrancescaTosarelli, che hanno documentato zone di guerra, di intensa violenza e di privazione.
Juan Carlos, unico giornalista di lingua spagnola, presente in Afghanistan e testimone del ritorno al potere dei talebani, espone alcuni scatti della serie Abrazos desde Kabul.
Francesca Tosarelli lavora come filmmaker
Prorogata fino al 30 aprile l’esposizione Omaggio a Giovanni Meloni a cinque anni dalla sua scomparsa, organizzata da Tiziano Meglioranzi nello spazio ARTEP (C.so S. Anastasia 34, Verona) con la collaborazione dell’Associazione Archivio Meloni.
Una selezione di tele di Meloni dai cicli Totem (1994-1997) sono accostate a preziose sculture di arte primitiva per innescare nel visitatore intriganti connessioni tra pezzi antichi e interpretazioni contemporanee, alla ricerca di affinità e sintonie tra artisti appartenuti a tempi, luoghi e culture diverse.
Giovanni Meloni (1940-2019) è sempre stato legato alla sua città dove tornava dopo aver soggiornato anche per mesi in diversi paesi europei e in altri continenti attratto in prevalenza da ambienti artistici (Musei, Gallerie, artisti…). Negli anni ‘90, proprio, al ritorno dal viaggio negli Stati Uniti, dove ha soggiornato un mese a New York e ha compiuto una lunga escursione tra le montagne e il deserto immergendosi nelle culture dei nativi d’America, sviluppa un forte interesse per l’arte primitiva delle popolazioni del Centro Africa e di altri continenti.
Lavora in quel periodo, fino al ‘97, a una serie di cicli pittorici titolati Totem nei quali i temi dei singoli quadri sono suggeriti dalle forme irregolari e misteriose di oggetti rituali quali maschere, statuette, statue di antenati, sciamani, animali. In mostra sono esposti proprio alcuni