30 settembre 2007 - 31 gennaio 2008

La mostra divide in due la galleria. Da una parte i light boxes di MIVIDA esplorano parte dell'universo femminile attraverso i racconti che le donne fanno di se; la fine di una "storia" (DIES IRAE) e ciò che ne rimane (CUORE ARSO). Dall'altra regna la dimensione "politica" del "fare Arte", la rappresentazione della fine delle ideologie (SOTTOSALE) e le conseguenze involontarie (DANNICOLLATERALINDESIDERATI).


CUOREARSO (Orsa e Ruco) – testo critico di Mauro Fiorese


Occhiomagico è un bugiardo. Ed è fiero di esserlo.

Nei suoi lavori concetti come fedeltà o verità fanno riferimento più ad un mondo sommerso che a quello che in cui fisicamente e quotidianamente viviamo. Le sue immagini si spirano a pensieri e suggestioni più che a realtà e fenomeni presenti casualmente di fronte ai suoi occhi e da egli catturate, rubate.

Da grande autore quale è, sempre pronto a meravigliarci ogni qualvolta ci imbattiamo in un suo nuovo lavoro, egli è sempre stato coerente alla sua linea di pensiero artistico, al suo linguaggio e al suo stile così cangiante ma coerente, viscerale ma preciso.

Il mezzo fotografico è nelle sue mani come un cilindro magico, da cui estrae forme, colori e pensieri nuovi che ci sembra di non aver mai sperimentato prima ma che in qualche modo sappiamo che ci appartengono. Basta guardare, poi, ai titoli dei suoi lavori in cui i termini più ricorrenti sono Illusione, finzione, trucco, immaginario, estasi, mito… per capire quanto a Occhiomagico interessi più volare (e far volare) con le sue immagini piuttosto che documentare e convincere attraverso il mezzo fotografico. Che per lui è solo un mezzo, così straordinariamente ricco di possibilità e di contaminazioni, da essere sempre capace di rinnovarlo nella forma e di rigenerarlo nei contenuti delle sue stesse opere.

Partecipando (o anche solo guardando, per chi non ha mai avuto la fortuna di potersi recare alle sue mostre) le opere di Occhiomagico viene quasi spontanea l’associazione alle belle parole di Duane Michals quando, oltre le sue immagini, dice “credo nell’immaginazione: ciò che non posso vedere è infinitamente più importante di ciò che posso vedere”.

E se qualcuno non riuscisse a meravigliarsi davanti alle sue opere, a non entrare in sintonia con quelle vibrazioni o a non lasciarsi andare con la propria immaginazione, allora potrebbe provare a chiedere aiuto a Giancarlo Maiocchi.


Biografia

OCCHIOMAGICO nasce nel 1971. (Giancarlo Maiocchi nel 1949).

Influenzato profondamente dal lavoro di Man Ray teorizza (1974) sulla “ Piacevolissima Illusione” della fotografia. Miscelando esperienze simboliste, surrealiste, metafisiche e psichedeliche indirizza la sua ricerca verso un linguaggio multimediale che definisce “ Nuova Fotografia”.

I titoli delle sue mostre sono emblematici, per citarne alcuni: La porta di Niepce (Milano, 1978); Paesaggi di finzione (Parigi, Rotterdam, Groningen, Milano, Zurigo, 1981); L’immagine truccata ( Milano, Bologna, Parigi, Rimini, 1982).

Dal 1990 affronta una dimensione più intima costruendo paesaggi immaginari, ma credibili, abitati da figure femminili ed oggetti sospesi in perenne attesa.

IO non sono IO, evidentemente (Milano, Parigi, Roma, Fiesole 1993/1994).

Mi vida 2000, storie femminili, a volte, sbilenche ( Mantova, Milano, Bologna, Genova).

Talking about…2005, lavoro sul confine tra realtà e realtà virtuale.

Affianca all’attività artistica quella d’insegnante e collabora con Mendini, Sottssass jr., Matia Bazar, Moschino e molti altri nel progettare immagini per illustrare il loro lavoro.

Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia ed altrove.





Data inizio: 10-09-2007
Data fine: 31-01-2008
Orario: venerdì – sabato e domenica 16.00-20.00
Luogo: c/o Heart Gallery
Indirizzo: Via S. Giovanni in Valle, 19
Link: www.heartgallery.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 349.8091106
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