LA CASA DEI SOGNI

 


 

Nel verde e nell’isolamento delle Torricelle, a ottobre di quest’anno, ha aperto i battenti il primo museo permanente del giocattolo.

Vi sono riuniti oltre 3000 esemplari di varie nazionalità di bambole, pupazzi, casette di ogni dimensione, burattini, marionette, macchinine, cavalli a dondolo, libri antichi, ..., raccolti negli anni dall’avvocato veronese Luciana Gaspari. Ci siamo stati. Nell’idea è un luogo affascinante pensato forse per gli adulti, forse per i bambini, non è ben chiaro.

Agli adulti mancano le coordinate, le date, qualche piccola parolina sparsa qua e là che spieghi la provenienza dei giochi, la loro collocazione nella storia del giocattolo senza la quale quei pezzi rischiano di diventare un ammasso senza forma. Ai bambini manca la possibilità di un’esperienza completa, essendo i giochi tutti aldilà di un vetro.

Più che una casa dei sogni assomiglia a un luogo di magia più nera che bianca. Suoni il campanello, si apre la serratura dal di dentro, entri e pensi subito che magari avresti fatto meglio a restare a casa. Dopo il tuo ingresso la chiave fa di nuovo un giro nella serratura e ti tiene dentro il più delle volte solo in compagnia della custode.

I giocattoli antichi diventano maschere tragiche, accatastate in un museo, ferme, immobili, fanno tenerezza, sembrano cadaveri in esposizione. È schizofrenico il collezionismo, che imbalsama, enumera e conserva qualcosa che smette di esistere per lo scopo per il quale è stato creato incarnando l’alienazione della modernità.

L’oggetto diventa altra cosa da sé. Il gioco vive per istruire o far divertire i bambini, un museo del giocattolo così concepito difficilmente può
diventare una casa dei sogni, perché il sogno presuppone qualcosa che si spera un giorno di avere, lì ci sono oggetti che hanno avuto una loro vita e dai quali sono state manomesse le impronte digitali, oggetti rimescolati tra loro nella forzatura del tempo e dello spazio.

 

                                                               Patrizia Patelli


tel. 045.8001471

 

Il museo nasce da un’iniziativa della Fondazione Gaspari Avrese, con lo scopo di creare e valorizzare una collezione preziosa e rara del giocattolo delle epoche passate, con pezzi dalla fine del 700 agli anni ’50 del 900, e soprattutto per donare ai bambini e alle famiglie veronesi uno spazio verde nel quale passeggiare, giocare e divertirsi.

La collezione comprende oltre 3000 pezzi tra cavallini di legno, a dondolo e non, marionette e burattini, teatrini, bambole, giocattoli meccanici, case di bambola, animali di vari tipi e materiali (legno, cartapesta, biscuit, celluloide, tessuto, latta, ferro ed altro).

I giocattoli vissuti da bambini di epoche passate, sono stati raccolti negli anni con dovizia e passione dall’Avvocato Luciana Gaspari e verrà ospitata permanentemente nel museo dei giocattoli, dove i bambini, le famiglie e le scuole potranno vedere la finezza artigianale dei preziosi giochi antichi e percepirne la poesia.

Il museo è aperto per le scuole, su prenotazione, il martedì giovedì e venerdì dalle 9 alle 13; per il pubblico il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Ingresso 5 euro.





Data inizio: 10-10-2006
Data fine: 31-12-2006
Luogo: La Casa dei Sogni
Indirizzo: Via Carlo Donati, 13/bis Verona.
Telefono: tel. 045.8001471
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