Inaugura venerdì 4 maggio alle 18.30
Circolo Pink di
Verona,
i lavori della giovane artista veronese Angela Turri, accompagnati dai testi di Leonardo Zanfretta. Con Monologhi al silicone la fotografia si sposa con l’improvvisazione delle parole: visioni asimmetriche che raccontano la vita quotidiana in chiave visionaria, particolari che si fanno trampolino di lancio per contraddizioni estemporanee. Una sorta di matematica dell’inconscio che cataloga l’emotività individuale, per raccontare momenti che proiettano nella fantasia dei sogni.
L’appuntamento di maggio con la rassegna “Wekend in mostra”, che propone ogni mese un artista diverso, nello spazio-tempo limitato a un fine settimana presso il Circolo Pink di Verona, è fissato per venerdì 4 maggio alle 18.30 e vedrà in mostra i lavori della giovane artista veronese Angela Turri, accompagnati dai testi di Leonardo Zanfretta. Con Monologhi al silicone la fotografia si sposa con l’improvvisazione delle parole: il prodotto finale non è altro che un insieme di visioni asimmetriche che raccontano la vita quotidiana in chiave visionaria, particolari che sembrano inutili all’occhio frenetico della folle corsa postmoderna e che si fanno trampolino di lancio per contraddizioni estemporanee. Una sorta di matematica dell’inconscio che cataloga l’emotività individuale indirizzandola in perimetri entropici, per raccontare momenti che restano come attaccati a chi li vive, e che proiettano nella fantasia dei sogni. I lavori di Angela Turri sono un insieme di tecniche miste eseguite su supporti di recupero, in particolare tele e pannelli di legno, su cui l’artista opera interventi utilizzando acrilici, silicone, foto o fotocopie di foto. Leonardo Zanfretta affianca la sua scrittura improvvisando sui lavori stessi, estraendone un’emotività non sempre immediatamente riconducibile all’opera di partenza, a tratti ermetica e dirompente verso nuove prospettive. Le parole unite alle immagini diventano modalità per “sovvertire la non normalità che trova spazio negli angoli più oscuri del presente”: nelle intenzioni di Zanfretta “l’improvvisazione sostituisce l’opinione negata dal potere”, esprime una forma di rigurgito per misere cerimonie quotidiane di ipocrisia. Manipolare diventa il modo “per non esserne coinvolti”, per lasciare spazio alle dinamiche dell’inconscio alle prese con la realtà pronta a schiacciarlo. L’opera dal titolo L’essenziale, ispira ad esempio queste parole a Leonardo “non serve niente altro che quel che basta a noi/ può essere un errore pensare di essere sicuri di se stessi/ tracce di vita ritrovate in un territorio neutrale alle ragioni/ scommesse di numeri dispari barricano l’individualità/ chiudendo gli occhi si nuota in infiniti umori di mari ghiacciati/ la dolcezza è padrona dei morbidi desideri di stagioni d’Europa/ territori asimmetrici dondolano nella mente di Dio che consegna le armi/ Il dislivello marca perfettamente l’irraggiungibilità”.
Nata a Verona nel 1979, e trasferitasi con la famiglia nel primo anno di vita in Arabia Saudita, a Jeddah, Angela Turri vi è rimasta fino ai 10 anni, tornandoci poi due volte all'anno per rivedere la sua terra d'infanzia e il padre che ancora vi abita. Diplomatasi in pittura nel 2003, presso l’Accademia di Belle Arti “G. B. Cignaroli” di Verona, grazie al fratello che lavora per un sito di scavi archeologici in Siria, nel 2005 ha avuto la possibilità di esporre alcune tavole didattiche per due mostre dedicate all'arte e all'archeologia dell'antico regno di Qatna, la prima ad Homs, dal titolo "The Metropolis of the Orontes", la seconda organizzata presso il museo nazionale di Damasco dal titolo "Qatna Roy Aune raconte la glorie", che ha fatto seguito all’esposizione “Art and Archaeology from the Ancient Kingdom of Qatna. Seven Years of Syrian-Italian Collaboration at Mishrifeh/Qatna” svoltasi sempre in Siria, a Qasr Zahrawi, e per la quale Angela ha curato alcune illustrazioni per il catalogo e i pannelli della mostra. Leonardo Zanfretta, operatore sociale nell'area psichiatrica, ha sempre avuto una grande passione per la lettura e per la scrittura, in particolar modo per quella improvvisata e di getto, dedicandosi spesso e volentieri a un tipo di stesura libera e senza freni, a tratti caotica e “alienata”. È lui stesso, per l’opera Senza titolo 2, ad usare questa parola: “Attraverso un vetro sono solo un frammento di ciò che mi osserva/ mi sorride/ mi trasporta/ Stupita irradio questa miseria alienata/ attraverso un vetro (e) sono ancora uguale/ In silenzio mi denudo al monologo dei colori danzando lievemente assieme/ mentre esplodono…/ verticalizzo me stessa/ sfuocandomi nell’infinito/ Attraverso un vetro e dall’altra parte è tutto cinicamente uguale.”
Data inizio: 10-03-2007
Data fine: 07-05-2007
Orario: 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00.
Luogo: circolo Pink
Indirizzo: via Scrimiari 7/a