Palazzo
Terzi, costruito
nel XVIII secolo, e di recente ristrutturato, è lo spazio
suggestivamente scenografico di questo straordinario viaggio
all’interno dei territori della scultura di Novello Finotti. Completato il restauro del palazzo, prima di tornare a disposizione del Comune come sede di uffici e di rappresentanza, nelle sue sale e nel giardino hanno trovato una magica collocazione circa
70 opere,
il
passato e il presente di Novello Finotti, lo scultore che in
questa occasione ha scelto di “scoprirsi” anche con
l’esposizione della raccolta di suoi autoritratti.
Come sottolinea
Giorgio Di Genova
nel testo critico in catalogo: «Finotti è maestro
delle traslazioni morfologiche e nozionali», capace di
trasformare marmo e bronzo in volumi che superano la realtà.
«Come avviene nei sogni - prosegue Di Genova - egli sa
cogliere le più riposte associazioni che non di rado si
susseguono senza continuità di soluzione, cosicché
un dito può tramutarsi in becco d’uccello, il becco
d’uccello in ramo, il ramo in asparago. Finotti sogna ad occhi
aperti dando forma a slittamenti morfologico-concettuali in cui
ogni cosa può assumere la funzione di un’altra».
Tra i lavori in mostra i visitatori potranno seguire gli sviluppi del metamorfismo plastico che ha guidato lo scultore veronese dalla metà degli anni Sessanta, comprese alcune opere esposte dai profondi significati come, ad esempio, Anatomico che cammina (bronzo,148x600x60) portato a termine nel 1969. Il percorso espositivo, disposto su più piani, comincia dal giardino del Palazzo: qui, oltre ad Anatomico che cammina, trovano posto una decina di lavori, da alcuni dei primi a tre dei più recenti. Non mancheranno né i bronzi di metà anni ’60 come La casa dei fiori secchi e La macchina del tempo, né il granito nero di Finalmente insieme del 2004. Di particolare richiamo e fascino è lo spazio al piano terra dove è collocato l’ultimo lavoro in onice Evocazioni, sintomatico titolo scelto dall’artista. Le cinque sale del piano sono allestite con sculture che vanno dal 1975 ad oggi. Si sale di un piano per ammirare le opere in marmo, tra cui spicca di certo la produzione in marmo bianco di Carrara (Rituale per la figlia del kamikaze dell’1984, ad esempio). Al terzo piano, infine, oltre ad alcune sculture di bronzo degli esordi artistici di Finotti, un “angolo” è dedicato agli autoritratti, opere dai dichiarati toni autobiografici. Sono circa 30 i disegni che il maestro veronese ha scelto per la mostra che dedica alla “sua” Sommacampagna. Schizzi probabilmente nati nel tempo libero o nel momento creativo che tracciano il volto di Finotti, dal 1959 ad oggi. Linee nate di getto, non come studio, ma come bisogno di esprimere un determinato stato d’animo del momento, di fissare una determinata espressività.
Il
rapporto tra Finotti e Sommacampagna non si
è mai “spezzato” e lo scultore ancora oggi vive e lavora
nel Comune che lo ospita fin dagli anni ’70.
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Orario
di apertura Mostra :
martedì
– venerdì dalle
ore 17,00 – 21,00
sabato
– domenica 9,30
– 13,00 /
17,00
– 21,00
Giorno
di chiusura lunedì
Chiusura posticipata alle ore 23 nei giorni in cui a Verona va in scena Marmomacc (2 - 5 ottobre) e durante Art Verona (16 al 19 ottobre). visite guidate gratuite: Sabato 27 settembre alle ore 17 e domenica 5 ottobre alle ore 11 e alle 17.
Le visite guidate condotte da Nadia Melotti (della durata di un’ora circa) vanno prenotate telefonando al numero 335 635 85 21.
Testo
critico: Giorgio
Di Genova
/ Foto: Mario
Volani / Allestimento
a cura di: Arch.
Filippo Bricolo / Accompagna
la Mostra un catalogo a cura di Anna
Ziliotto
Data inizio: 06-09-2008
Data fine: 19-10-2008
Luogo: Palazzo Terzi - Comune
Indirizzo: Sommacampagna ( Vr)
Telefono: Ufficio Cultura 045 8971357