Escher, uno degli autori contemporanei più noti al grande pubblico ed uno dei meno indagati dalla critica, è considerato un autore facile, un illustratore, più che un artista. Le sue opere infatti appaiono ad illustrare i manuali di fisica e di matematica e si associano immancabilmente agli articoli di divulgazione scientifica.
La sua prima grande mostra, nel 1954, viene realizzata in occasione di un convegno mondiale di matematica. Negli anni settanta la conoscenza della sua opera si diffonde, suo malgrado, all’interno della cultura hippy e del mondo del rock, e questa fama contribuisce certamente ad offuscarne gli aspetti più propriamente artistici.
La critica ha infatti ben messo in luce come si tratti di un autore dalle complesse radici, che ad una padronanza straordinaria delle tecniche grafiche associa una cultura artistica profondamente radicata nella storia del suo paese, l’Olanda dei grandi maestri fiamminghi del rinascimento nordico. La sua ricerca infatti, si avvia ben presto a considerare un unico oggetto, lo spazio. Punto di partenza della sua riflessione è lo spazio prospettico rinascimentale, che ci fa percepire come tridimensionale una superficie bidimensionale. Escher si accanisce intorno al problema dell’illusione prospettica e si avvia ad uno studio sistematico dell’illusione percettiva.
Sono famosissime le sue costruzioni apparentemente corrette, ma fisicamente impossibili. Gli storici dell’arte hanno potuto mostrare la correlazione tra queste costruzioni e gli errori prospettici diffusissimi nell’arte rinascimentale. Altrettanto stretta si è rivelata la connessione tra l’artista olandese e la massima figura dell’arte fiamminga rinascimentale, Hyeronimus Bosch, a volte espressamente citato. Dal 1936, anche sotto l’influenza di uno studio sulle simmetrie dell’Alhambra, si allontana sempre più dal mondo visibile per concentrarsi su veri e propri paesaggi inventati. Nascono così le opere sulle massellature e le varie metamorfosi, che lo seguiranno per tutto il suo percorso artistico.
Esempi famosi del suo lavoro includono Le mani che disegnano del 1948, un’opera che rafficura due mani che si disegnano l’un l’altra, Cielo e acqua I (938) nella quale giochi di luce e ombra trasformano pesci nell’acqua in uccelli nel cielo, Salita e discesa, del ’60 dove file di persone salgono e scendono una scala chiusa in un ciclo senza fine.
Opere che si basano su uno studio matematico o costruite attorno ad illusioni ottiche come il cubo di Necker e che tessono la logica matematica con la dimensione narrativa dei panorami, degli scorci naturali e dell’immaginazione fantastica.
Le opere di Escher sono state prestate al Comune di Verona da Federico Giudiceandrea.
9 febbraio - 11 aprile 2009
La mostra sul futurismo dal titolo da Boccioni al Gruppo Boccioni: futurismi a Verona nelle carte di Lionello Fiumi a cura di Agostino Contò responsabile della Biblioteca Civica, si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative promosse dal Comune di Verona - Assessorato alla Cultura per celebrare il centenario della pubblicazione del manifesto del futurismo. Verranno esposti materiali inediti, autografi dei maggiori futuristi, nonché una serie di volumi appartenuti a Umberto Boccioni.
ConfinInfranti è il titolo di una mostra di opere della collezione permanente della Galleria, attualmente esposte al piano terra, che nel percorso ideato da Patrizia Nuzzo, andranno ad occupare gli spazi del piano nobile.
Video, installazioni, fotografie, sculture e dipinti degli artisti più contemporanei quali Debora Hirsch, Sara Rossi, Davide Coltro, Diango Hernandez, Botto & Bruno e molti altri entrano in relazione con le antiche sale affrescate, con gli specchi barocchi e i trompe l’oeil ottocenteschi, assumendo così inediti ed originali significati.
Lo spettatore è invitato ad un approccio sempre differente, aperto e ricettivo nei riguardi del mondo che gli artisti evocano, vivendo un’esperienza insieme empatica e conoscitiva.
Data inizio: 05-01-2009
Data fine: 03-05-2009
Orario: da martedì a domenica 9:00-19:00
Luogo: Palazzo Forti
Indirizzo: Via A. Forti 1, 37121 - Verona
Link: http://www.palazzoforti.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 045/8001903 - 8031394 - 596371
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