Bill_Viola_The_Passing_1991Ciclo di incontria cura di Annamaria Sandonà sul tema della Video Arte organizzati dalle Università di Bologna, Padova, Verona con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, del Dipartimento di Storia delle Arti Visive e della Musica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Padova e del Dipartimento Tempo Spazio Immagine Società, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Verona, ideati e promossi da Galleria dello Scudo nell’ambito delle iniziative svolte dall’Associazione Contemporanea, Verona.

Gli incontri, intendono ripercorrere la storia e l’evoluzione della Video Arte, disciplina artistica di grande attualità nel panorama dei linguaggi espressivi contemporanei, evidenziandone le valenze simboliche e concettuali oltre che le implicazioni in alcuni casi politiche e sociali. L’analisi verterà sull’indagine del contesto italiano e internazionale, ampliando lo sguardo ai protagonisti che negli ultimi anni hanno assunto grande notorietà, quali lo statunitense Matthew Barney o la video artista, regista e fotografa iraniana Shirin Neshat, vincitrice del Leone d’Argento per la migliore regia al Festival del Cinema di Venezia nel 2009 con il film Women without Men (Donne senza uomini), cui è stata di recente dedicata la rassegna nella Sala delle Cariatidi in Palazzo Reale a Milano aperta sino allo scorso 8 marzo.

Nata dall’interazione con le innovazioni tecnologiche del secondo dopoguerra, la Video Arte stimola innanzitutto la riflessione sui rapporti tra impulso creativo e procedimento tecnico, già posti in evidenza nel 1936 da Walter Benjamin nel saggio fondamentale L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, in cui lo studioso tedesco affrontava le questioni legate all’unicità dell’opera, in apparente contrasto con la possibilità di riprodurla in più esemplari tramite la fotografia o il filmato.

La Video Arte ottiene la consacrazione ufficiale nel 1968 in occasione della mostra The Machine as seen at the End of the Mechanical Age organizzata da Pontus Hulten al MOMA di New York, cui si affianca, nello stesso anno, il progetto Cybernetic Serendipity realizzato all'Institute of Contemporary Art di Londra da Jasia Reichardt con l’ausilio di esperti in ambito tecnologico e musicale. Oggi, tra i suoi principali esponenti in ambito internazionale si annoverano Marina Abramović, Marie-Jo Lafontaine, Bruce Nauman, Tony Oursler, Nam June Paik, Bill Viola (foto: frame dal video "The Passing", 1991), Wolf Vostell e, tra gli italiani, Vanessa Beecroft, Grazia Toderi, Francesco Vezzoli. Forte notorietà hanno acquisito Matthew Barney, Mariko Mori, Shirin Neshat, Pipilotti Rist.

sede:    Sala Convegni UniCredit  via Garibaldi 2, Verona

mercoledì 4 maggio 2011, ore 18.00
Prof. Roberto Pasini

giovedì 12 maggio 2011, ore 17.30
Prof. Guido Bartorelli

giovedì 19 maggio 2011, ore 17.30
Prof.ssa Annamaria Sandonà

giovedì 26 maggio 2011, ore 17.30
Prof.ssa Alessandra Borgogelli

venerdì 27 maggio 2011, ore 17.30
Prof.ssa Silvia Grandi



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