Luca_Rossi_part7 dicembre 2013 - 2 febbraio 2014
Inaugurazione: sabato 7 dicembre, ore 18.00

Architetture del caso, labirinti del dubbio, misure del sogno. La ventina di opere che l'artista mantovano Luca Rossi presenta, al primo sguardo sembrano fondarsi su una geometria intesa come equilibrio, armonia, ordine. Ma basta poco per rendersi conto che la composizione è in realtà formata da un infinito accumulo di tracce, pieghe, sovrapposizioni. Il tutto dipende dal fatto che per l'artista un quadro non è mai veramente finito: egli lo prende, lo lascia, lo recupera, per aggiungervi sempre ulteriori segni, innesti, rinvii. Il suo obiettivo è quello di farne una struttura aperta: non più una semplice relazione con lo spazio, ma una presa di coscienza dello spazio stesso e della sua dimensione.

Non essendo un matematico né un filosofo, egli non tenta di dimostrare che la sua opera è un modello di bellezza, ma la interroga, la esamina come fosse un corpo vivo, palpitante. Così, alla fine, più che la struttura delle varie figure, conta seguire il procedimento di esecuzione, importa osservare la costruzione interna dell'opera, la sua ossatura, proprio come quella di un corpo umano o di un edificio: un'ossatura discreta, che a volte si fa persino dimenticare, ma che sostiene l'intera impalcatura del quadro. Del resto il lavoro di Luca Rossi si presenta come un lungo cammino che lascia intuire anche i primi passi o, meglio, come una pittura che lascia intravedere i propri fondali. Qui potrebbero funzionare le parole di Meister Eckhart: "In fiume eterno il colore in colore si perde", dove il fluire e il perdersi vogliono soprattutto alludere ad una condizione metafisica, trascendentale della visione. Uno spegnersi dei rossi nel nero o, viceversa, un emergere delle tenebre alla luce, sempre eliminando però ogni parvenza oggettiva e rendendo invisibili le cose del mondo.

In precedenti prove Rossi arrivava anche a impiegare con insistenza l'oro (delle icone) o addirittura l'evocazione di paramenti liturgici o di addobbi sacri, quasi a voler evidenziare un senso di mistero e di inspiegabilità che abitava l'immagine. Negli ultimi lavori invece egli cerca di raggiungere l'identico obiettivo, accostando tra di loro diversi saperi e diversi codici compositivi. Ed è come se volesse conseguire una visione plurima, sfaccettata del mondo, nella convinzione che un'anima invisibile possa vibrare in ogni frammento di colore e che una dimensione non esperibile si celi in tutti quelli che sono i toni cromatici e i motivi formali.
In mostra: catalogo a cura di Luigi Meneghelli. Stampa Grafiche Aurora.
 
Sede esposizione: [G]LOVEBANK, P.zza della Pieve, 14, San Giorgio in Valpolicella (VR)
Orario: giov, ven, sab 16-19 (e su appuntamento: cell 339 2533287)

ingresso libero

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