Teatro Nuovo di Verona
Quarto appuntamento del Festival Atlantide, rassegna, giunta alla III edizione, promossa dall’Orchestra I Virtuosi Italiani in collaborazione con la Fondazione Atlantide Teatro di Verona. Protagonista d’eccezione ed interprete della parte vocale delle Songs sarà Elio, stravagante, eccentrico, esilarante, imprevedibile showman, voce leader delle Storie Tese.
Apre
il ciclo di appuntamenti del 2008 la sagace estrosità di Elio
che senza
le Storie Tese, affiancato dai Virtuosi Italiani
diretti da Danilo
Grassi,
sarà protagonista di una serata all’insegna della
provocazione e della dissacrazione. Il programma propone un viaggio
nella musica e nelle atmosfere dei primi trent’anni del 1900,
quando due giovani compositori, il 23enne francese Darius Milhaud ed
il 28enne tedesco Kurt Weill scrivevano rispettivamente La
Création du Monde
(1923) e L’opera
da tre soldi
– Die
Dreigroschenoper
– (1928) e Happy
End
(1929). Il tutto accompagnato dall’eccentricità di un
personaggio come Elio,
spinto dalla curiosità ad affrontare sempre nuove esperienze,
che sarà capace di sorprendere e divertire il pubblico
interpretando Songs
tratte dall’Opera
da tre soldi
e da Happy
End
di Weill.
Tra la prima e la seconda parte del concerto uno “spazio
futurista”,
che vedrà protagonista Elio
con una personale rilettura
del Futurismo,
movimento che all’inizio del secolo scorso aprì la strada a
nuove teorie artistiche e di cui nel 2009 si festeggierà il
primo centenario.
Ad ispirare La Crèation du monde, nata come musica da balletto, fu un viaggio negli Stati Uniti che Milhaud fece nel 1920-1921. Le serate di jazz-blues di Fletcher Anderson che ebbe modo di ascoltare prima dal vivo nei locali di Harlem e poi, tornato in Europa, dai dischi della celebre Black Swan, prima etichetta a proporre musica afro-americana, influenzarono la nuova composizione. Come racconta Milhaud stesso nella sua autobiografia «di ritorno dagli Stati Uniti mi misi in contatto con lo scenografo Fernand Léger e l’impresario Rolf de Mare. Il soggetto di Blaise Cendrars si ispirava al folklore africano e mi offrì l’occasione di utilizzare elementi di jazz senza alcuna riserva, unendoli al sentimento classico servendomi anche, proprio come nel jazz, di un’orchestra composta da 17 elementi solisti». La critica dell’epoca decretò che la musica di Milhaud non era abbastanza seria ed era più adatta alle sale da ballo che al teatro, elemento questo che accomuna il compositore francese ai futuristi che avevano eletto come luogo privilegiato per i loro spettacoli proprio le sale da ballo.
Anche
la musica di Kurt Weill contiene elementi che dimostrano eclettismo
e versatilità, così come i tratti distintivi della sua
natura d’artista capace di attingere con disinvoltura ai generi
colti e plebei, al lirismo neoclassico, all’atonalità, al
jazz, al cabaret, alla canzone di strada, alla musica popolare, ai
canti dell’etnia ebraica.
L’Opera
da tre soldi,
il cui testo è di Bertold Brecht, andò in scena per la
prima volta a Berlino nel 1928 e fu allo stesso tempo il grande
successo teatrale e il grande scandalo degli anni Venti. Si
tratta di un'opera eversiva e provocatoria che raggiunge l’intento
satirico attraverso il confronto stridente tra i vizi rappresentati -
delinquenza, tradimento, truffa, istintualità, depravazione -
e l’amena leggerezza delle canzoni alla moda negli anni '20. Anche
l’opera Happy
End
nacque dalla collaborazione tra Weill e Brecht, il sentimento
musicale del musicista trovava piena corrispondenza con l’
“epicità” estraniante del teatro del poeta.
Immagini
a cura del Teatro Stabile di Verona.
Per
informazioni 392
7178741 - 045
8035173
Biglietti da 10 a 24 euro prevendita presso Teatro Nuovo, Piazza Viviani 10 (tel. 045 8006100), Fnac, Via Cappello 34 (tel. 045 8063811), Box Office, Via Pallone 12/a (tel. 899 199057).
nella foto un momento dello spettacolo Elio e il Futurismo al Teatro Nuovo
foto Antonella Anti
Data inizio: 10-01-2008
Data fine: 11-01-2008