Dare lavoro ai detenuti: le cooperative in campo

A Verona non mancano le cooperative che, se ne hanno la possibilità, offrono un posto di lavoro ai detenuti in misura alternativa o a chi ha appena finito di scontare una pena. Eppure il distacco tra la realtà del carcere e il territorio in cui è inserita è ancora enorme , e le opportunità lavorative per i detenuti sembrano sempre mancare.
Per questo il secondo numero di “Nonlavorarestanca” è destinato alle cooperative. Il foglio informativo è nato da una collaborazione in rete di alcune città venete per sensibilizzare aziende, cooperative, enti pubblici e agenzie interinali sul valore di un nuovo inserimento lavorativo per chi è - o è stato – detenuto.

Dopo essersi rivolto alle aziende, in questa seconda edizione “Nonlavorarestanca” – che esce come supplemento del periodico “Ristretti Orizzonti”, scritto all'interno della Casa di Reclusione di Padova – dà voce alle cooperative, con una raccolta di testimonianze su attività e progetti in atto che potrebbero essere replicati sul territorio.

Primo fra tutti – per quanto riguarda Verona - il progetto “Percorsi per la Persona” che, grazie ai finanziamenti della Fondazione Cariverona, vedeimpegnate insieme Ulss, Comune e Provincia di Verona, al fine di individuare possibilità lavorative per 20 tra ex detenuti e detenuti in fine pena o ammessi a misure alternative.
Poi ci sono cooperative con già una lunga esperienza alle spalle nell'assunzione di detenuti. Come il Maggiociondolo, che è nata nel '93 da un gruppo di pensionati e da allora - su oltre 200 assunzioni – ne ha destinate almeno 150 a chi ha avuto problemi con la legge. O la cooperativa Beta il cui presidente Matteo Peruzzi pensa che “se una persona è valida, le va offerta una possibilità di riscatto”.
Molte anche le nuove esperienze, tra cui spicca quella di Edgardo Somma e Giuseppe Ongaro, già titolari della srl Lavoro&Futuro che ha sede nel ca rcere di Montorio, e adesso alla prese con la neonata cooperativa Segni, per dare una continuità lavorativa a chi è in uscita dal carcere. E la cooperativa Donne, tutta al femminile, nata grazie alla signora Cordioli per insegnare lavori di sartoria alle donne detenute e offrire loro vitto e alloggio per sei mesi in quella Casa della Donna che a breve dovrebbe esserle messa a disposizione dal Comune.

A Verona il giornale è in distribuzione nelle sedi di Confcooperativa, Legacoop e Confcommercio, negli sportelli lavoro della Provincia e del Comune, all’Ufficio Stranieri e in molte cooperative veronesi oltre che nella sede della Fraternità, dal cui sito è anche scaricabile in formato pdf (www.lafraternita.it)-




Data inizio: 12-01-2009
Data fine: 16-01-2009
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