Teatro Camploy
Secondo appuntamento della rassegna “Verona Contemporanea/Intersezioni”, promosso dalla Fondazione Arena di Verona, che ha riscosso tanto interesse tra il pubblico, soprattutto giovani, accorsi numerosi al Teatro Camploy, dove verrà riproposta la stessa formula: alle 17.30 nel foyer del Teatro Camploy il musicologo Franco Fabbri approfondirà i temi legati alle intersezioni fra musica colta, minimalismo, avanguardie, pop elettronico in una conversazione dal titolo: “Adams, Stockhausen, l’elettronica popular: le musiche del ‘900 e la rappresentazione del mondo”.
Oltre alla musica, in questo appuntamento, verrà dato ampio spazio alla video arte, con due proposte di visualizzazione che scorreranno su uno schermo durante le esecuzioni musicali: quella del musicista elettronico finlandese Vladislav Delay e quella della video maker serba Biljana Bosniakovic, che proporrà la sua personale lettura di Tierkreis, la composizione di Karlheinz Stockhausen, ispirata ai dodici segni dello zodiaco, presentando le riprese di una performance realizzata per l’occasione.
Per le 18.30, in collaborazione con l’associazione culturale Interzona, è stato programmato l’intervento di Vladislav Delay, un musicista che appartiene alla nuova generazione degli ‘elettronici’: il suo approccio si caratterizza per l’assimilazione, tutta postmoderna, dei più diversi elementi che vanno dalla tecno al funk senza trascurare atmosfere dub. Collabora con artisti come Sisters, Craig Armstrong, AGF, Black Dice, Massive Attack, Towa Tei e Ryuichi Sakamoto.
Il concerto serale (alle ore 21) vedrà impegnati elementi dell’Orchestra dell’Arena che presenteranno una versione raramente eseguita di Tierkreis, di Karlheinz Stockhausen: il compositore tedesco la scrisse nel ’77 per i Berliner Philharmonic, nella classica formazione dell’ottetto (clarinetto, fagotto, corno, due violini, viola, violoncello e contrabbasso) a riproporre le immagini musicali dei segni zodiacali di uno Stockhausen che, in questa composizione, aveva puntato ad un più chiaro livello d’intelligibilità nella scrittura melodica.
Quindi il Concerto per violino di John Adams. Un pezzo del 1993 di un compositore che, appoggiandosi sulle solide fondamenta espressive del minimalismo, nelle sue opere è riuscito ad innestare, di volta in volta, rimandi i più differenti, sia dalla tradizione classica europea come dal pop, coniugando ispirazione classica con tecnologia novecentesca ed innestando, nella solida scrittura di questo concerto, ampi squarci lirici ed un pirotecnico virtuosismo.
In una rassegna che sta puntando sui giovani, giovanissimi sono gli interpreti, che già si sono fatti segnalare nel primo appuntamento: la violinista argentina Lucia Luque e Andrea Battistoni alla direzione dell’orchestra dell’Arena di Verona.
Il prossimo appuntamento con la rassegna “Verona Contemporanea” è programmato per il 6 maggio, sempre al Teatro Camploy che affronterà le ‘intersezioni’ della musica indiana, con il gruppo del tablista Arup Kanti Das - che spazia dalla tradizione classica indiana al jazz – e le musiche di Oliver Messiaen che verranno presentate nel concerto serale, dopo una parte dedicata ad Edgard Varése.
Per ogni appuntamento al Teatro
Camploy il costo del biglietto (cumulativo dei tre momenti) è
di 10 euro (ridotti 5 euro) che si potrà acquistare presso le
biglietterie dell'Arena in Via dietro Anfiteatro 6/b (tel.
045/8005151) e del Teatro Filarmonico in Via dei Mutilati 4k (tel.
045/8002880) o direttamente al Teatro Camploy.
Ulteriori informazioni sono
reperibili sul sito www.arena.it
o www.veronacontemporanea.ning.com
Data inizio: 09-04-2009
Data fine: 15-04-2009