Solarexpo4 - 6 maggio 2011 - Pad 7 Stand C7.4 Solarexpo Fiera di Verona
In 26 poster la mostra racconta di matematici, fisici, chimici, architetti, ingegneri, politici, dirigenti industriali, artigiani, inventori, nati tra il 1800 e il 1935, i quali hanno esplorato nuovi modi per utilizzare l’energia solare rinnovabile nella nostra epoca. Per esempio: lo statista e ingegnere Camillo di Cavour, cultore dell’idraulica, che intuì nel 1854 le potenzialità dell’energia idrica per lo sviluppo dell’Italia povera di carbone; l’architetto Gaetano Vinaccia con il trattato “Sul corso del sole in urbanistica ed edilizia” (1938), che divenne un testo di riferimento per ingegneri, architetti e geometri, conosciuto a livello mondiale e poi del tutto dimenticato; il fisico Alessandro Amerio che in “L’utilizzazione del calore solare e l’autarchia nazionale” (1938) affermava “Bisognerebbe disporre di una cellula, che fosse sensibile a tutto lo spettro solare…robusta e di piccolo costo”; infine, più vicino a noi nel tempo, il matematico
Giovanni Francia, ispiratore della costruzione di Eurelios in Sicilia nel 1978, il primo e più grande impianto solare termico a concentrazione puntuale fresnel o a torre per la produzione di energia elettrica dal calore del sole, i cui principi di funzionamento sono tutt’oggi attuali. Informazioni e immagini dei poster provengono da una molteciplità di fonti, tra queste: stesso GSES, Archivio Centrale dello Stato e Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia

 (www.musil.bs.it). Presso quest’ultimo è già operativo da alcuni anni un primo nucleo di un Archivio nazionale sulla storia dell’energia solare. La mostra è proposta nell’ambito del programma GSES CONASES 2011 su “Storia e attualità dell’energia solare in Italia dall’Unità ad oggi” ed è ospitata da SOLAREXPO.

Con l’occasione il GSES invita operatori del settore solare e visitatori della fiera a segnalare al GSES (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) archivi, documenti, reperti solari che potrebbero eventualmente arricchire le collezioni già raccolte per Archivio e Museo sulla storia dell’energia solare.

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