Due istituzioni culturali e un artista sono i vincitori del Premio Civiltà Veneta 2006, giunto quest’anno alla sua venticinquesima edizione. Sono la Fondazione Cariverona, nella persona del suo presidente Paolo Biasi, la Marsilio Editori, nella persona del suo presidente Cesare De Michelis, e lo scultore e ceramista Pino Castagna. Non è la prima volta in cui i riconoscimenti alla Civiltà Veneta del Premio Masi vanno ad istituzioni culturali o ad enti che si sono resi benemeriti per la cultura. E’ certamente la prima volta in cui questi premi sono due, a segnalare il sempre maggiore rilievo che, anche in un ambito interregionale quale è quello delle “Venezie” in cui si muove tradizionalmente il Premio Masi, assumono al di là delle persone le istituzioni.

La Fondazione Masi, attribuendo questi premi all’istituzione, intende tuttavia sottolineare come l’attività culturale dei due enti sia frutto in larghissima parte della personale iniziativa e del costante impegno dei loro presidenti. L’ing. Paolo Biasi, presidente dal 1993 della Fondazione Cassa di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, carica alla quale è stato riconfermato per un altro quinquennio nell’ottobre 2005, ha dato grande impulso fin dall’inizio del suo mandato alle attività istituzionali in favore delle comunità locali, che hanno portato nel quinquennio 2001-2005 all’erogazione di fondi complessivi pari a oltre 626 milioni di euro, con uno stanziamento relativo al solo bilancio 2005 di quasi 163 milioni di euro. Gli interventi riguardano in particolare la sanità pubblica con la medicina preventiva e riabilitativa, l’arte e i beni culturali, la ricerca tecnologica e scientifica, il volontariato e la solidarietà internazionale, e si esplicano da una parte con il sostegno a “grandi progetti” di forte impatto culturale e significato sociale, dall’altra con una presenza costante a fianco di una molteplicità di iniziative per centinaia di piccole comunità locali. Per quanto si riferisce ai più recenti interventi in ambito culturale, sono stati finanziati 104 progetti per quasi 14 milioni di euro nell’edilizia scolastica e si sono attuati programmi di restauro di beni immobili e beni artistici mobili per quasi 8 milioni di euro e 48 progetti nell’ambito dell’arte e beni culturali. Si tratta di un’opera spesso oscura perché diffusa ampiamente sul territorio, ma divenuta preziosa e sovente indispensabile per la conservazione non solo di illustri testimonianze del nostro passato ma anche di tradizioni di grande valore morale e sociale oltre che culturale.

Cesare De Michelis, presidente della Marsilio Editori dopo esserne stato dal 1969 amministratore delegato, fa parte della casa editrice, che oggi ha sede a Venezia e che dal 2000, pur mantenendo inalterata identità e indipendenza nelle scelte editoriali è una società partecipata del gruppo RCS Libri, dalla sua fondazione, avvenuta nel 1961 da parte di un gruppo di giovani laureati dell’Università di Padova che le diedero il nome di Marsilio da Padova, insigne filosofo, letterato ed educatore del 1300: Attualmente la Marsilio, che con la guida di De Michelis ha registrato una progressiva crescita in diversi settori, con una particolare attenzione ai narratori esordienti ed agli autori del vasto territorio particolarmente attivo sul piano culturale che si identifica nelle Venezie, con un catalogo di oltre quattromila titoli e un numero di pubblicazioni che oscilla tra le 200 e le 250 all’anno si pone al primo posto in campo interregionale e ad uno dei primi in campo nazionale. Cesare De Michelis, docente di letteratura italiana e contemporanea all’Università di Padova dal 1980, anno in cui fu anche nominato vicepresidente della Biennale di Venezia ed eletto consigliere e quindi assessore nel capoluogo veneziano, è dal 1991 consigliere d’amministrazione della Fondazione Venezia 2000, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni, consigliere del Teatro La Fenice di Venezia. Ha vinto il Premio Luigi Russo per la critica letteraria e ha pubblicato numerosi libri di saggistica e saggi in volumi miscellanei e riviste.

Nell’edizione 2006 dei Premi Masi viene insignito del “Civiltà Veneta” anche Pino Castagna, artista schivo e solitario che nel suo laboratorio-eremo di Costernano affacciato sul golfo di Garda è riuscito a raggiungere con un’opera intensa e pluridecennale esiti che lo hanno imposto all’attenzione della critica internazionale più avvertita. Il suo itinerario artistico comincia nel 1959, con l’incontro con lo scultore inglese Michel Noble; da esso nascono i corsi di ceramica tenuti per i pazienti dell’ospedale psichiatrico di Verona, ma anche le prime opere ceramiche di Castagna, che ottengono riconoscimenti e premi in concorsi e rassegne nazionali ed internazionali. Presto si delinea, accanto alla sua vena di ceramista, la sua vocazione di scultore, che lo porta a partecipare nel 1967 e nel 1973 alla Triennale di Milano e nel 1970 e 1986 alla Biennale di Venezia, con l’esecuzione di grandi figure in ceramica, bronzo e alluminio a cui seguiranno grandiose opere scultoree nei materiali più vari, dal legno al cemento, al ferro, al vetro e al marmo, che oggi figurano in importanti musei d’arte contemporanea e soprattutto in piazze e siti monumentali in Italia e all’estero, dalla Svezia al Giappone, dall’America all’Africa. Le sue “avventure spaziali” di forte impatto visivo e di pregnante presenza simbolica lo hanno portato recentemente a realizzare grandi sculture monumentali, tra cui la “Cascade de Benoyst”, definita dai francesi “un’opera di sublime maestà”, composta di sedici enormi monoliti accostati e dal più alto dei quali sgorga una grande cascata, posta al terminale di uscita del casello autostradale di Benoyst della Paris-Rhin-Rhone a riprodurre idealmente il profilo delle Alpi che formano lo sfondo.

Con queste tre premiazioni la Fondazione Masi, oltre a riconoscere l’impegno culturale di tre insigni persone che hanno piuttosto sfuggito che ricercato la notorietà, ha voluto anche rispettare uno dei fondamentali intendimenti che presiedono al conferimento dei premi Civiltà Veneta, con un operatore finanziario veronese che nella sua attività istituzionale al servizio del bene comune spazia in un ampio territorio regionale ed extraregionale, con un operatore culturale padovano che incentra la propria attività a Venezia, e con un operatore artistico vicentino che ha fatto di Verona la sede di una vasta opera a livello quantomeno europeo.

Contemporaneamente all’assegnazione dei Premi Civiltà Veneta la Fondazione Masi conferisce tradizionalmente anche il Premio internazionale Masi Civiltà del Vino. Quest’anno esso è stato attribuito ad Antonio Carluccio, amalfitano, considerato in Gran Bretagna dove vive ed opera come proprietario di ben 27 “Carluccio’s Cafè” che uniscono al caffè la vendita di prodotti enogastronomici italiani, uno dei massimi esperti nel mondo di lingua inglese sulla cucina regionale italiana. Dopo un lungo soggiorno in Germania, Carluccio nel 1975 si trasferisce a Londra, dove diventa direttore del Neel Street Restaurant che adesso possiede, e comincia la sua fortunata carriera non solo come ristoratore ma anche come scrittore di libri di successo dedicati alle ricette della cucina italiana e personaggio televisivo che alla BBC tiene rubriche con largo seguito sempre sui prodotti enogastronomici italiani, che egli con la moglie Priscilla va a ricercare con diverse spedizioni alla scoperta dei cibi genuini nelle varie regioni d’Italia. Questa esperienza gli consente di aprire nel 1991 il primo “Carluccio’s”, situato a Covent Garden, nel cuore di Londra, che vende prodotti italiani selezionati personalmente dal titolare, e al quale seguono in pochi anni gli altri “Carluccio’s” situati a Londra e nel sud-est del paese. I suoi libri, tra i quali il più recente è “Carluccio’s Complete Italian Food” hanno avuto larga diffusione oltre che in Gran Bretagna negli Stati Uniti e in Australia, e le sue trasmissioni televisive sono state trasferite in cassette dalla BBC e distribuite in tutto il mondo.

Il “Grosso d’oro veneziano” è da qualche anno il massimo riconoscimento che la Fondazione Masi conferisce assieme ai Premi Civiltà Veneta e al Premio internazionale Civiltà del Vino. Riservato finora a insigni personalità di livello internazionale che hanno ben operato nei diversi campi dell’attività umana, dalla cultura all’economia e nelle istituzioni, per l’amicizia e la solidarietà tra i popoli, quest’anno, in occasione del 25esimo anniversario dei Premi Masi Civiltà Veneta, è stato deciso di assegnarlo ad Alvise Zorzi, che il Consiglio di amministrazione della Fondazione Masi presieduto da Demetrio Volcic ha considerato il massimo rappresentante culturale di Venezia.

Il Premio Grosso d’oro veneziano, che come si sa ripete un’antica moneta della Serenissima che per molti secoli ebbe corso legale in una vasta area mitteleuropea e mediterranea, e che viene direttamente assegnato dalla presidenza della Fondazione Masi, sarà dunque quest’anno conferito ad un narratore e storico che può essere ben definito come “l’essenza della veneticità”. Discendente da un nobile ceppo veneziano che diede anche un doge alla Serenissima, Alvise Zorzi ha dedicato si può dire l’intera sua vita alla storia e alla civiltà di Venezia, con una lunga attività letteraria testimoniata da molte pubblicazioni di grande successo e tradotte anche all’estero, tra cui “Venezia scomparsa”, “La Repubblica del Leone. Storia di Venezia”, “Una città, una repubblica, un impero. Venezia 697-1797”di Marco Polo veneziano”, “Venezia austriaca 1797-1866”, “Cortigiana veneziana. Veronica Franco e i suoi poeti”, “I palazzi veneziani”, “Canal Grande”, “Monsieur Goldoni”, “Il Doge”, “Venezia ritrovata”, “La monaca di Venezia”, “San Marco per sempre Una storia mai raccontata”. Egli è presidente del Comitato per la pubblicazione delle Fonti per la storia di Venezia e, dal 1986, dell’Associazione dei Comitati privati internazionali per la salvaguardia di Venezia. E’ stato responsabile dei programmi culturali della TV e vicepresidente dell’Unione europea di radiodiffusione, ed è componente della commissione per i Premi Masi Civiltà Veneta.

INFORMAZIONI SULL'EVENTO

Data: 30 settembre 2006, ore 11
Luogo: Pieve Longobarda di San Giorgio di Valpolicella - Verona

Paolo Biasi - Fondazione Cariverona (25a Premio Masi)
Cesare De Michelis - Marsilio Editori (25a Premio Masi)
Pino Castagna - artista e ceramista (25a Premio Masi)
Antonio Carluccio - Carluccio’s Cafè (Premio Internazionale Civiltà del vino)
Alvise Zorzi - narratore e storico (Grosso d’oro veneziano)




Data inizio: 20-08-2006
Data fine: 30-09-2006
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