martedì 7 gennaio 2014 alle ore 20.30 cinema Kappadue di Verona,
(Usa, 2013, 100’) di Park Chan-wook.
Versione originale con sottotitoli in italiano.
ore 22.00 L'ombra del dubbio
Proiezione ad ingresso gratuito (Shadow of a Doubt, Usa, 1943, 108’)
Regia: Alfred Hitchcock, sceneggiatura: Thornton Wilder, Alma Reville, Sally Benson, fotografia: Joseph Valentine, musica: Dimitri Tiomkin, interpreti: Joseph Cotten, Teresa Wright, MacDonald Carey, Hume Cronyn.
Versione originale con sottotitoli in italiano.
Read MoreRegia: Park Chan-wook, sceneggiatura: Wentworth Miller, fotografia: Chung-hoon Chung, musica: Clint Mansell, interpreti: Nicole Kidman, Mia Wasikowska, Matthew GoodeDimenticate Bram Stoker. Dietro il primo film statunitense del grande regista coreano di “Old Boy” non c'è l'autore di “Dracula”, se non come eco metaforica, ma il capolavoro di Hitchcock “L'ombra del dubbio”, del 1943. Di lì viene l'idea dello zio dai modi inquietanti che si piazza in casa della giovane e ipersensibile India e della sua instabile madre dopo la morte improvvisa del capofamiglia. Chi è davvero, cosa vuole, e soprattutto cosa provoca la presenza di "zio Charlie" nelle due donne di casa?Park, che deve la sua passione per il cinema alla visione del capolavoro di Alfred Hitchcock, “Vertigo”, ha trovato interessante l’originale e intricata storia d’amore del film e la sua ambientazione claustrofobica.“Il film si svolge in un luogo piuttosto chiuso”, spiega il regista. “I personaggi sono pochi e la sua storia copre un arco di tempo piuttosto breve. La tensione è costante e quasi soffocante. Qualcosa sta per esplodere, come un recipiente colmo di acqua bollente ma chiuso ermeticamente. Lo spazio circoscritto del film diventa un piccolo universo a sé”.“Mi piaceva anche il fatto che non si tratta di un film incentrato sul dialogo”, continua Park Chan-Wook. “Questo è stato un vantaggio per me, trattandosi del mio primo film in lingua inglese. In generale, comunque, anche gli altri miei film parlati in coreano non sono basati sul dialogo, perché mi piace raccontare le storie dal punto di vista visivo”.Con “Stoker”, costruito su un circuito emotivo fragile, il cinema di Park Chan-Wook si presenta in tutta la sua originale forma di arte comunicativa. Non ci sono scene cruente che sconvolgono. L'attesa di ciò che può accadere si rivela il motore del thriller e il regista dissemina le sequenze di dettagli significativi: un piccolo ragno si arrampica sulle gambe di India mentre suona il pianoforte, lei riceve una scatola con un paio di scarpe che apre su un albero, la nonna cerca di metterla in guardia, lo zio Charlie arriva su una macchina rosso fiammeggiante. Un accumulo di tensioni che si susseguono senza sosta nelle tormentate vite dei tre protagonisti.Seducenti gli attori - Nicole Kidman, Mia Wasikowska, Matthew Goode -, superbo il montaggio di Nicolas De Toth e suggestiva la colonna sonora di Clint Mansell.Proiezione unica il 7 gennaio 2014 alle ore 20.30 al cinema Kappadue (via Rosmini 1, Verona), in versione originale con sottotitoli in italiano. Biglietti: interi euro 5,00; ridotto euro 4,00; ridotto over 60 euro 3,50
.ore 22.00 L'ombra del dubbio
PROIEZIONE A INGRESSO GRATUITO(Shadow of a Doubt, Usa, 1943, 108’)
Regia: Alfred Hitchcock, sceneggiatura: Thornton Wilder, Alma Reville, Sally Benson, fotografia: Joseph Valentine, musica: Dimitri Tiomkin, interpreti: Joseph Cotten, Teresa Wright, MacDonald Carey, Hume Cronyn.
Versione originale con sottotitoli in italiano.
«L’ombra del dubbio è uno di quei film, ormai rari, che si vedrebbero sempre ed in ogni occasione, accompagnati da un confortevole senso di confidenza e di sicurezza, coinvolti e stimolati da un discreto quanto infallibile godimento spettacolare. La notazione più psichica che critica non gira però a vuoto, dato che questo giallo affabile e “familiare”, suadente ed appagante, nasconde una serie di minuscoli meccanismi di straordinaria precisione cinematografica. Realizzato quasi interamente nella sonnolenta cittadina di Santa Rosa, in California, dove è ambientata la storia, L’ombra del dubbio costruisce il suo lineare itinerario sul tema della ”identità” (l’ombra) e su quello del “doppio” (il dubbio). Se il pubblico è ben presto al corrente di ciò che i personaggi non sanno, il regista gioca sul climax della simulazione: le ombre dello zio Charlie riflettono, evidentemente, profili diversi secondo la prospettiva di ciascun osservatore e l’interesse morboso che prova per lui la nipote è ambiguamente chiaroscurato tra il desiderio fisico, l’ammirazione, il sospetto e la repulsione da paura.» Natalino Bruzzone, Valerio Caprara, Alfred Hitchcock