berto-barbarani

Mercoledì 28 gennaio alle ore 17:30 presso la Biblioteca Civica di Verona in Via Cappello sarà organizzato un evento per commemorare il 70°anniversario della morte del celebre poeta veronese Berto Barbarani.Verrà proiettato integralmente il documentario “Il Poeta di Verona: la vita di Berto Barbarani” che la Regione Veneto ha voluto distribuire in tutte le mediateche regionali.In sala Farinati sarà presente la regista Anna Lerario, autrice anche del documentario su Cangrande presentato alla 70°mostra del cinema di Venezia.L’ingresso è libero e gratuito e la proiezione dura 30 minuti circa.Il documentario, coprodotto dalla Provincia di Verona, ha già accompagnato con successo la mostra su Angelo Dall’Oca Bianca organizzata dal Comune presso la Casa di Giulietta. Si tratta della biografia in video del poeta dialettale tanto amato dai veronesi

.Attraverso documenti d’epoca, scene di fiction con attori in costume (il protagonista è Antonio Casella, attore sosia perfetto del poeta), i quadri di Angelo Dall’Oca Bianca e le più belle poesie di Barbarani, il documentario racconta la baldanzosa giovinezza del poeta, le sue riflessioni sulla guerra, l’empatia con la natura, l’amore per la sua città, il difficile rapporto col successo e la tristezza della vecchiaia …La fiction è stata girata in alta definizione nei luoghi in cui il poeta ha vissuto, amato, scritto, e, soprattutto, trovato ispirazione per le sue poesie: il centro storico di Verona con le sue osterie, il Lungadige, il quartiere di S.Giovanni in valle, il rione di S.Zeno, la Valpantena, il colle di S.Leonardo, Avesa, la Val d'Adige, il lago di Garda e il monte Baldo.Il documentario permette di conoscere l’ ‘alegra malinconia’ di un poeta che seppe cogliere l’anima della sua città e cantarne la bellezza e la magia. Ma permette anche di rivivere un pezzo importante della storia di Verona a cavallo fra ‘800 e ‘900, quando al fervore artistico-culturale si univano gli stravolgimenti urbanistici che avrebbero cambiato per sempre il volto della città.Lo spettatore vede animarsi via via l'Arena, che proprio ai primi del 1900 diede il via alle rappresentazioni liriche, il teatro Ristori, che ospitava i più stravaganti spettacoli satirici, le testate degli innumerevoli giornali che stimolavano il dibattito cittadino.Il documentario cerca così di raccontare la Verona di quel tempo, la sua "tenerezza fremente", il suo "morbin", attraverso lo sguardo insieme malinconico e acceso di un artista dalla sensibilità straordinaria.

powered by social2s