Elias di Mendelssohn: torna il tema dell'oratorio per la Stagione Sinfonica 2011-2012 al Teatro Filarmonico 25 e 26 febbraio 2012.
Sabato 25 febbraio 2012 alle ore 20.30, con replica domenica 26 febbraio alle ore 17.00, debutta al Teatro Filarmonico di Verona un cast d'eccezione per l'esecuzione dell'oratorio Elias per soli, coro e orchestra op. 70 di Felix Mendelssohn, settimo appuntamento della Stagione Sinfonica 2011-2012.
Per la prima volta sul podio del Filarmonico il Maestro Michael Güttler. Debuttano anche le voci protagoniste di Brenda Rae e Anna Maria Sarra (soprano), Barbara Hölzl (contralto), Randall Bills (tenore) e Andreas Macco (basso), che affiancheranno il Coro areniano preparato dal M° Armando Tasso.
Ritorna protagonista uno dei temi centrali della Stagione Sinfonica 2011-2012 proposta dalla Fondazione Arena di Verona: l'oratorio, di cui l'Elias di Mendelssohn, assente da 11 anni dal palcoscenico del Filarmonico, rappresenta uno fra gli esempi più alti.
La composizione dell'Elias «su parole dell'Antico Testamento» inizia nel 1838, ma viene ultimata solo nel 1846 su libretto in tedesco. La sua prima esecuzione diretta dallo stesso Mendelssohn avviene al Festival di Birmingham il 26 agosto dello stesso anno, con il testo tradotto in inglese da William Bartholomew e titolo Elijah. È un vero e proprio trionfo conclamato da numerosi bis e da un «uragano di applausi», tanto che la lunga ed entusiastica recensione sul Times recita: «mai [v'era stato] un riconoscimento così perfettamente spontaneo per un capolavoro». Tuttavia alcuni rimaneggiamenti fanno nascere una seconda versione più compiuta nel 1847, anno della morte improvvisa del compositore, che dirigerà l'Elias per la prima ed ultima volta nella versione tedesca il 3 novembre a Berlino, sempre ottenendo un grande successo.
Con l'Elias Mendelssohn, al suo secondo oratorio, contribuisce alla rifioritura ottocentesca del genere, sull'onda della fortunata Creazione di Haydn di cinquant'anni precedente e che il pubblico del Filarmonico ha potuto apprezzare lo scorso ottobre ad inaugurazione della Stagione Sinfonica. Ma Mendelssohn segue anche i grandi esempi del passato, sopra tutti Händel -di cui abbiamo ascoltato, sempre al Filarmonico, il celebre Messiah in dicembre- tanto che dopo l'esecuzione del suo primo oratorio, il Paulus, il pubblico guardava a Mendelssohn come "nuovo Händel".
Come nel Messiah, anche nell'Elias non si narrano fatti ma si celebrano gesti grandiosi e tragici compiuti dal protagonista, rinunciando all'elemento narrativo che farebbe dell'oratorio quella "opera senza scene" tanto insopportabile per il compositore di Amburgo. E Mendelssohn stesso dimostra un accostamento reale ad Händel, nell'affermare che «la musica religiosa non dev'essere un mezzo di raccoglimento, ma un linguaggio che parla».
Per l'occasione venerdì 24 febbraio l'iniziativa delle Conferenze-Concerto alle ore 18.00 in Sala Filarmonica, organizzate in collaborazione con Verona Lirica e Amici del Filarmonico, presenta il tema: L'oratorio musicale. Relatore il musicologo Marco Materassi.
Marco Materassi è docente di Storia ed Estetica Musicale al Conservatorio di Verona, del quale è stato Vicedirettore dal 1998 al 2005. È autore di numerose pubblicazioni musicologiche, con particolare riguardo all'area veneta dal XVI al XVIII secolo. Ha curato inoltre le prime edizioni moderne di diverse raccolte musicali degli stessi periodi. Ha scritto i volumi Un viaggio nella storia musicale dall'Europa a Verona (1985) e come coautore Le Sonate per pianoforte di Beethoven. Una guida all'ascolto (1997). Dal 1979 al 1983 ha realizzato diversi cicli di trasmissioni musicali per Radio Tre RAI. Dal 1988 al 2005 ha firmato per il quotidiano «L'Arena» articoli di critica musicale e saggi per le pagine culturali.