san-zeno-formelleConcerto di Gala con l'Arena di Verona a conclusione delle celebrazioni zenoniane nella Basilica di San Zeno Maggiore.

Domenica 27 maggio, alle ore 21.15, nella suggestiva cornice della Basilica di San Zeno Maggiore si concludono le celebrazioni zenoniane con un Concerto di Gala che vede protagonisti Orchestra e Coro dell'Arena di Verona.

Conduce l'Orchestra areniana il M° Tulio Gagliardo Varas, il Coro è diretto dal M° Armando Tasso.

Nell'omonima Basilica un grande concerto sinfonico-vocale conclude le celebrazioni per i 1650 anni del Patrono San Zeno, ottavo Vescovo della città scaligera. Protagonisti l'Orchestra e il Coro della Fondazione Arena di Verona guidati dal maestro Tulio Gagliardo Varas.

Il programma apre con la pagina goethiana del Gesang der Geister über den Wassern proposta nell'ultima versione composta da Franz Schubert per otto voci maschili e quintetto d'archi. In questa partitura di straordinaria e misteriosa bellezza si paragona l'animo umano all'acqua che proviene dal cielo per farvene poi ritorno in un ciclo infinito, ed il destino dell'uomo al vento che a volte arriva ad increspare le onde.

La serata prosegue con Vetrate di chiesa, quattro impressioni sinfoniche di Ottorino Respighi. Completata nell'autunno del 1926 ed eseguita per la prima volta nel febbraio dell'anno successivo a Boston, la partitura è un affresco musicale di grande ampiezza e notevole impegno strumentale, nel quale una tecnica brillante e smaliziata si fonde ad un lirismo intenso e ad una chiara concezione formale. L'ispirazione del compositore bolognese viene da quattro vetrate istoriate che rappresentano "La fuga in Egitto" noto episodio dell'infanzia di Gesù, seguito da "San Michele Arcangelo" che lotta contro il drago, da "Il mattutino di Santa Chiara" al suo incontro con S. Francesco, per concludere con "S. Gregorio Magno" solenne inno di gioia al Signore ispirato dalla figura del grande pontefice. La composizione esprime in diversi punti il vivo interesse di Respighi per le forme e i modi della musica antica, e rievoca l'atmosfera solenne e secolare di una chiesa dominata da queste imponenti vetrate.

La seconda parte del concerto propone lo Stabat Mater di Giuseppe Verdi. Secondo dei Quattro pezzi sacri di un Verdi ormai ottantenne, esprime un carattere profondamente dolente e cupo che si sviluppa senza soluzione di continuità, in contrasto con la consueta divisione in episodi della tradizione italiana sette-ottocentesca.

Conclude il Gala l'esecuzione del Te Deum di Anton Bruckner per soli, coro e orchestra. Questa pagina riflette la profonda fede del compositore e forse rappresenta il coronamento dei suoi componimenti sacri.

L'ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.

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