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Lunedi’ 21 ottobre 2013, ore 21
Teatro Filarmonico di Verona
Un fil rouge che collega Cuba alla Sardegna: L’incontro di Omar Sosa, incommensurabile pianista cubano, con il maestro della tromba Paolo Fresu.si apre con un imperdibile appuntamento
la  nuova edizione della rassegna classici, organizzata da eventi in collaborazione con il comune di verona.“Energia”, “poesia” e “spiritualità” sembrano i termini grammaticali più adatti per identificare a prima vista il lavoro pubblicato lo scorso anno da Paolo Fresu e Omar Sosa.
In un tempo in cui tangenzialità, trasversalismo, crossing e altri vocabili simili sembrano farla da padrone nel mondo che predilige identificare la musica con un’etichetta, ciò che effettivamente viene posto prepotentemente all’attenzione di questo lavoro discografico è l’ideale quanto improbabile fil rouge che riesce a collegare Cuba e Mediterraneo.
Fresu e Sosa “danzano”.
Danzano in modo sicuramente latino attorno al vincente mix di jazz, musica cubana, Africa e world music che sono riusciti a creare.
E se Fresu è ormai quell’importante icona della musica contemporanea che tutti riconoscono è sorprendente un Sosa sempre più stimolante e con orizzonti talmente allargati da riuscire – in alcuni momenti – a far tornare alla mente filosofie di pensiero compositivo care ad un vero maestro del suono quale Joe Zawinul.
Gli stilemi declinati nelle undici tracce equamente divise nelle firme dei due protagonisti di questo bellissimo Alma sono molteplici.
Un disco ricco di chiaroscuri importanti ma dove i colori spirituali restano in evidente intelligente equilibrio con la tecnica e questo è reso specialmente evidente dalla eccellente cover di quella sorta di piccola masterpiece che risponde al nome di Under African Skies scritta da Paul Simon e omaggiata dal duo con una delicatezza e leggerezza davvero rara. E se – ad impreziosire alcuni tratti dell’opera – viene poi chiamato un vero maestro dell’arte sonora quale Jaques Morelenbaum, allora il cerchio è presto fatto. Pianista eccezionale, poliglotta musicale che unisce i continenti, Omar Sosa, tra l’utopia e la realtà, è un’allegoria dello scambio artistico universale. La vita e il successo di Paolo Fresu sono: la banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e Parigi.


I biglietti per il concerto saranno disponibili anche la sera del concerto a partire dalle 18.30 alla cassa del teatro filarmonico

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