giovedì 6 marzo, ore 20.00 - domenica 9 marzo, ore 15.30
Operetta in tre atti
Musica di Franz Lehár - Libretto di Victor Léon e Leo Stein
Nel terzo atto è stata inserita parte del balletto Gaité Parisienne di Jacques Offenbach e Manuel Rosenthal
Ed. Mario Bois, Parigi Rappresentante per l'Italia Ed. Curci, Milano
Direttore Roberto Gianola
Regia e coreografia Gino Landi
Scene Ivan Stefanutti
Costumi William Orlandin
Con la Vedova Allegra torna l’operetta
al Teatro Filarmonico dal 2 al 9 marzo
Domenica 2 marzo 2014 alle ore 15.30 ritorna al Teatro Filarmonico l’operetta in tre atti La Vedova Allegra di Franz Lehár per la Stagione Opera e Balletto 2013-2014 della Fondazione Arena di Verona. L’opera va in scena nell’allestimento che ha debuttato al Filarmonico nel febbraio 2005 e che porta la firma di Gino Landi per la regia e la coreografia, Ivan Stefanutti per le scene e William Orlandi per i costumi. Dal podio scaligero dirige Orchestra e Coro areniani il M° Roberto Gianola.
Repliche: martedì 4 marzo, ore 20.00 - giovedì 6 marzo, ore 20.00 - domenica 9 marzo, ore 15.30
La Vedova Allegra (Die lustige Witwe) oltre ad essere ancora oggi la più celebre delle operette, è stata uno dei più grandi successi viennesi del XX secolo e può essere considerata un’importante chiave di lettura del genere nel suo complesso. La vicenda è tratta da L’attaché d’ambassade, commedia del 1861 di Henri Meilhac, uno dei più grandi librettisti di Jacques Offenbach, e messa in libretto da Victor Léon e Leo Stein che affidano la stesura della partitura a Franz Lehár.
La Vedova Allegra ha quindi la sua prima rappresentazione al Theater an der Wien il 30 dicembre 1905 sotto la direzione dello stesso compositore, riscuotendo nel pubblico un enorme entusiasmo, tanto che il titolo resterà in cartellone per mesi registrando sempre il tutto esaurito per poi approdare anche all’estero. Tradotta in ben 25 lingue, l’operetta sarà oggetto di diverse trasposizioni cinematografiche già dal 1907.
Nel capolavoro di Lehár compaiono tutti i temi classici del genere: il soggetto sentimentale, l’ambientazione falso-storica, le danze (e soprattutto il valzer con il suo sottile erotismo), il matrimonio, l’infedeltà, il denaro, la politica e l’eccentrica mondanità aristocratica, fatua e donnaiola. L’azione si svolge in una Parigi ancora capitale della belle époque ed i personaggi sono nobili e alti funzionari dell’ambasciata dello Stato immaginario di Pontevedro (emblema sottile sia di Vienna che del Montenegro), nell’Europa centrale, sull’orlo della bancarotta. La sensazione di decadenza, di un mondo che sta per morire, è qui dipinta in modo gioioso e festante, rievocando la situazione dell’Austria tra Ottocento e Novecento: il clima in cui questo lavoro nasce è difatti caratterizzato da una società che preferisce abbandonarsi agli slanci sentimentali e alle frenesie di canzoni e operette, piuttosto che ammettere con consapevolezza di vivere in un periodo di crisi.
La regia di Gino Landi mette in scena questi temi in un’atmosfera dorata e fiabesca dove dominano fasti e ricchezze, «molto femminile e tradizionale… perché la gente vuole sognare», come ha affermato in un’intervista nel 2005; questa Vedova sarà quindi «allegra, come dice il titolo… uno spettacolo molto leggero ma di grandi prestazioni», che nel terzo atto presenta anche una parte del balletto Gaité Parisienne di Jacques Offenbach e Manuel Rosenthal. E la scelta di affidare il ruolo di Njegus ad un’attrice anziché ad un comico è congeniale ad esaltare la femminilità dell’allestimento.
La protagonista Hanna Glawari è interpretata da Mihaela Marcu (2, 6/3) che si dà il cambio con Natalia Roman (4, 9/3), l’amato Conte Danilo Danilowitsch da Markus Werba, il Barone Mirko Zeta da Francesco Verna, la moglie Valencienne da Daniela Schillaci (2, 6, 9/3) e Lavinia Bini (4/3), il diplomatico Camille de Rossillon da Anicio Zorzi Giustiniani. Vedremo poi nel Visconte Cascada Dario Giorgelè, in Raoul de St. Brioche Francesco Pittari, in Bogdanowitsch Andrea Vincenzo Bonsignore e in sua moglie Sylviane Francesca Martini; Kromow sarà Nicolò Ceriani, nel ruolo di Olga Elena Serra, in Pritschitsch Romano Dal Zovo e nella consorte Praskowia Alice Marini. Infine il furbo Njegus sarà interpretato dall’attrice Marisa Laurito.
La produzione impegna Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Tecnici dell’Arena di Verona.
Anche per questo titolo è proposto il progetto Ritorno all’Opera: martedì 4 marzo e giovedì 6 marzo alle ore 20.00 gli studenti delle classi elementari, medie e superiori e gli allievi del Conservatorio, i loro genitori, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA, potranno assistere a La Vedova Allegra al prezzo speciale di € 6,00 (studenti) e € 12,00 (genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e personale ATA).
La proposta include alle ore 19.00 “Preludio all’Opera”: incontro di avvicinamento alla lirica, in cui viene spiegata la trama dell’opera, illustrati i personaggi e analizzato il linguaggio musicale come guida all’ascolto. E prima di entrare a Teatro un aperitivo insieme.
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