poli_2La storia va, ma il cervello e il cuore non si fermano mai!

Sei Brillanti Giornaliste Novecento” rivela momenti sorprendenti: con leggerezza riesce a passare da un tono dapprima scanzonato ad uno sguardo articolato sulle contraddizioni e sugli aspetti più in ombra della nostra Storia. L’attore fiorentino è insieme a giovani che recitano, cantano, ballano e legano la loro energia a quella dell’istrione dissacratore. Una delle loro funzioni è riempire la scena mentre il primo attore passa dalle paillettes ad una vestaglia di seta. Indispensabili almeno quanto per alcuni lo è l’amore per i tacchi a spillo, si chiamano Altavilla, De Filippis, Gamberini e Siniscalco. M’incuriosisce il rapporto tra un grande del teatro e i suoi giovani collaboratori. Vado a trovare il Maestro. Data la mia età si potrebbe considerare l’intervista come una sorta d’esperimento giudiziale, quindi lascio tutto il materiale. In fondo anche dalle note “meno concettuali” qualcosa si può dedurre.

 

Paolo Poli: I fiori mi hai portato?! Io odio i fiori!

Tommaso Rossi: Ma… Io…

Cretina!

Appeso c'è un cappotto dal colore vivo. Lui riconosce la mia curiosità.

I veri speziali andavano vestiti di rosso così non si vedevano le macchie di sangue.

Ah pensavo fosse narcisismo!

Lo pensi perché spesso sono solo in scena, ma in Gulliver, ad esempio, avevo un attore di nome: Strabioli. Sicché..

Ho notato che in quest’ultimo allestimento, nonostante non manchi l'inconfondibile suo modo di fare denuncia, le classiche stilettate caustiche sono diminuite. Un passo indietro per rispettare i diversi stili di queste sei donne?

Ho tenuto i testi delle signore, però dove c'era un'amica che parlava con la protagonista io ho messo un prete, ad esempio dalla parte dei figli che vogliono mandare la madre in casa di riposo. Così mi sono dichiarato contrario a Ratzinger. Eh ne ho visti diversi di papi! Quello della mia infanzia era Pio XI. Aveva promesso di fare Urbi et Orbi una chiacchierata importante sui campi di concentramento. L'archiatra vaticano, però, chi era? Petacci, il padre di Claretta, che gli fece una bella puntura e così avemmo nel '39 Pacelli che parlava in tedesco con la sua compagna, Suor Pasqualina Lehnert. (Le memorie sono bellissime!) Hitler prende Vienna e lei: "Sarà l'uomo della Provvidenza come per l'Italia fu Mussolini." E infatti... Ecco!

Deve essere molto interessante assistere ad un suo lavoro a tavolino

Non è vero! A tavolino non parlo, leggo i libri, copio i pezzi, cose tipo “qui è orrendo, non si potrà mai fare; qua ci vorrà più soldi”. Non si pensa solo quando si ha il culo sulla sedia. Si pensa anche per strada, in macchina, in treno. La storia va, ma il cervello e il cuore non si fermano mai. E io continuo ad avere vecchissimi, così... mummificati amori!

Era per capire il rapporto tra lei e gli altri attori.

Gli altri attori non ci sono a tavolino, perché ogni giorno gli devo far la paga!

Sento freddo.

Il suo sguardo è lucido come sempre, ma meno vivace.

Delle due sorelle del fidanzato di Gesù Cristo, una era Maria, chiacchierava ed era tutta un “ciccì e coccò” e l'altra, Marta, metteva a tavola i tredici. Dietro ogni fascinosa donna, ce n’è un'altra che pensa ai conti.

Io non so la radice quadrata, però li fo quadrare i conti. Arrivare alla mia età con una compagnia… Per farla costare meno quest’anno faccio di più io. Dietro c'è tutto il chiacchiericcio imbecille, ma...

La voce rallenta, si scioglie in qualche nota amara.

Che farai da grande? La stupida!

Studiato a Roma?! Povera te! Poi si ritorna alle paludi natie!

Ma vai a fare il pizzaiolo, figliolo. Io apprezzo di più uno che va a fare le marchette, la troia, di uno che… si perde... dietro l'aggettivo. Povera piccina!

Un palloncino bianco si allontana fuori della finestra. Non è proprio bianco è più traslucido, madreperlaceo, anemico...

Ci penserò.

Maestro… mi riprendo i fiori?

Ma no, sciocchina! Farò un po’ di scena durante i ringraziamenti.


Tommaso Rossi  

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