valeria_raimondi2

"Le porte di Babilonia"

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ho sentito russi bestemmiare in italiano

neri gialli e rossi bestemmiare in italiano

li ho sentiti parlare tra loro nella loro lingua

ma bestemmiare in italiano

il papa ce l’abbiamo noi e la bestemmia pure

è come l’inglese per il rock o la sigaretta dopo il caffè

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Valeria. Parlando di Made in italy si fermano tutti all’argomento. “E’ un teatro civile, contro il Nord-Est…” No! La riflessione più grossa che facciamo è quella invece sul teatro.

Enrico. Non facciamo altro che riportare ciò che incontriamo fuori.

- Una sorta di termometro? Non si cura dei motivi della febbre, registra una temperatura.

Enrico. Quest’immagine rende. Non c'è giudizio. Non ce ne chiamiamo fuori.

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giuro su la testa de me mare de me pare de me fiol

giuro sulla bibbia

giuro fedeltà

all’alleanza atlantica

giuro che no lo savea che no volea che no gh’ero mia

giuro che smetto

giuro che ghe proo

ti giuro amore

un amore eterno

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Enrico. In questo sforzo contro la chiusura che si genera col giudizio, scegliere le immagini diventa un lavoro molto delicato.

Valeria. Nei tubi luminosi volevamo mettere molti più disegni. Ad esempio il simbolo dalla Lega Nord. Ma nel momento in cui senti un nostro testo e vedi quell'immagine il rischio è cadere nella retorica.

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coparli col napalm

coparli tuti

fame ‘na bira

marochini de merda

froci de merda

pioe ho pena lavà la machina

ebreo mori

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Enrico. E' chiaro che noi abbiamo una sguardo. Non siamo le stesse persone che al bar dicono queste cose.

Valeria. Ma siamo le stesse persone che non reagiscono.

- Che tipo di ribellione non sarebbe ridicola?

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io ho provato a smettere di bestemmiare ma non ce l’ho fatta

chi mi conosce distingue chiaramente

che ogni tanto in chiusura di frase mi scappa un dioc

qualcosa che è rimasto e che non se ne va

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Enrico. Da alcune persone ci viene criticato che lo spettacolo è privo di soluzione.

Valeria. Assoluzione! Questa è la critica che ci fa più piacere. "Io non sono un postino, non ho nessun messaggio da consegnare". Diciamo le cose che abbiamo voglia di dire, quelle che ci pungono sulla pelle.

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offro

100 black block per ogni g8

30 vu cumprà 50 lavavetri 100 puttane 1000 rom a gentilini & co

10000 albanesi par catar su pomodori

1000 marocchini alla guardia costiera

100 pedofili alla pubblica piazza

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- Il nome Babilonia nasce da un progetto sulla guerra in Iraq. La vostra idea di teatro si è spostata da una concezione in cui è necessario il riferimento attuale ad una in cui la forza politica è insita nel lavoro sul linguaggio?

Enrico. L'angolazione non è mai stata ideologica, e rimane l'idea di raccontare cose che ci sono vicine. Comunque ora è più importante la ricerca nel linguaggio.

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siamo tre

come i tre dell’ave maria

i tre porcellini

i tre moschettieri

un trio

trino di fatto

uno d’intenti

tre come i re magi

come i sette nani meno i magici quattro

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- Lavorate in carcere?

Enrico. A Montorio, da cinque anni. Sono dei figli di puttana e comunque ti ci affezioni. Ci credi, ci caschi. Però non hai nessuno da salvare, da educare. Probabilmente se li conoscessi fuori li considereresti dei pezzi di merda.

Valeria. La retorica del povero detenuto ti passa completamente quando incontri persone che ti raccontano che hanno scelto di fare la vita che fanno e considerano te un coglione. "Io 800 euro le spendevo in una cena! Mi faccio un po' di galera, però quando esco…"

Enrico. E per ora il mondo non ha nessun potere di cambiarli, anzi nessuna volontà.

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Cerco compagna

che beva birra ma analcolica

caffè ma decaffeinato

latte ma scremato

sia per le bombe ma senza vittime

per la tortura ma come ultima spiaggia

piena di soldi ma con un bilancio sociale

credente ma non invasata

politica ma non politica in una parola tecnica

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testi tratti da Made in Italy di V. Raimondi e E. Castellani

intervista di Tommaso Rossi

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