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Venerdì 3 luglio 2015, ore 21.00
Teatro Orlandi - Velo Veronese

Testo e regia di Alessandro Anderloni. Collaborazione ai testi: Lorenza Roverato. Disegno sonoro: Samuele Tezza. Disegno Luci: Luigi Castagna. Proiezioni: Digital Network.


È il 1947 quando Carlo Zinelli viene rinchiuso nel manicomio di Verona. Dieci anni di duro isolamento, poi Carlo scopre la pittura. L’arte invade la sua esistenza e diventa la sua terapia, il suo desiderio, il suo destino. Si accorgono di lui lo scultore scozzese Michael Noble e lo psichiatra Vittorino Andreoli che danno voce e visibilità mondiale a un talento immenso, a un’arte spontanea che non teme giudizi e lascia attoniti di fronte al suo mistero. Il monologo di Alessandro Anderloni è racconta l'incredibile vicenda umana e pittorica di Carlo Zinelli, un viaggio avvincente di parole e suoni dentro ai suoi dipinti.

Una produzione Le Falìe e Àissa Màissa grazie alla Fondazione Carlo Zinelli, con il sostegno della Pia Opera Ciccarelli, in collaborazione con Moduli d'Arte e Altri Posti in Piedi.

È il 1947 quando Carlo Zinelli viene rinchiuso con la diagnosi di schizofrenia cronica nel manicomio di San Giacomo alla Tomba di Verona. Dodici elettroshock, insulinoterapie, docce fredde, camicie di forza poi quell’uomo misterioso dallo sguardo limpido, dal fare elegante e raffinato, trova nell’atelier del manicomio la sua terapia. Incrociano la sua strada l’artista scozzese Michael Noble, la contessa Ida Borletti, lo psichiatra Vittorino Andreoli, lo scultore Pino Castagna. Un destino che rende possibile il sogno. Il mondo di Carlo inizia a popolarsi di segni grafici, di figure dal sapore ancestrale, di cromatismi raffinati, di spazi d’armonia. Diciassette anni di pittura, otto ore al giorno, dentro a un interminabile e splendido soliloquio dove far vivere i suoi sogni, le sue ansie, le sue sofferenze, la sua tenerezza. Dall’ombra del manicomio, ultimo degli ultimi in un luogo di alienazione e sofferenza, alle gallerie d’arte di tutto il mondo. Nei suoi quadri - più di duemila - è celata in segni e colori la sua sfortunata vicenda umana: la morte della madre, la povertà, lo shock della guerra, la malattia e le sue scelte. Carlo scelse di non fare la guerra, di non vivere un’esistenza da normale, di non confondersi con i tanti. Carlo scelse di essere felice.
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Testo e regia di Alessandro Anderloni. Collaborazione ai testi: Lorenza Roverato. Disegno sonoro: Samuele Tezza. Disegno Luci: Luigi Castagna. Proiezioni: Digital Network. Una produzione Le Falìe e Àissa Màissa grazie alla Fondazione Carlo Zinelli, con il sostegno della Pia Opera Ciccarelli, in collaborazione con Moduli d'Arte e Altri Posti in Piedi.
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Ingresso € 12, ridotto € 9. Prenotazioni telefoniche dei posti al numero 389 0235858 tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 o via mail scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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