Tommaso_Cinti_ppContinua l'indagine di VeronaLive sulle realtà associative in città. Questa volta abbiamo incontrato Tommaso Cinti, fondatore di Fuoriscala e Amplificatore Culturale, ma anche una delle persone più attive in vari ambiti, che vanno dall'attività umanitaria all'imprenditoria, dalla cultura contemporanea al marketing e web design. Un'intervista che è anche uno spaccato del fermento culturale attivo nel tessuto cittadino.

A guardare il tuo curriculum, non si può non restare colpiti dalla grande varietà di progetti che hai fondato o sostenuto nell'ambito dell'associazionismo veronese. Ci puoi raccontare com'è nata e come si è sviluppata questa tua passione?

Sembra una storia inventata, ma all'origine di tutto c'è un lungo viaggio... Dopo la laurea in Giurisprudenza avevo voglia di staccare, ho preso lo zaino in spalla e mi sono imbarcato su una barca a vela per attraversare l'Atlantico. Arrivato ai Caraibi mi sono diretto verso l'Ecuador e ho trascorso qualche mese aiutando una missione salesiana come potevo. Ne è uscito un reportage fotografico e tanta voglia di far aprire gli occhi ai giovani della mia città. Tornato a casa mi sono trovato con un po' di amici ad organizzare iniziative per raccogliere fondi per l'Associazione Amici di Pio. Ne è nato un gruppo affiatato con tante competenze e una visione comune della cultura contemporanea e ARTsenale: uno splendido festival che partendo da zero ha raccolto 10.000 euro per un asilo nido in Ecuador e che soprattutto ha risvegliato tante coscienze e creatività. Da lì a pioggia è partita Fuoriscala, poi Onirica, Amplificatore Culturale, The Fab e così via...

Amplificatore culturale e Fuoriscala, ma anche The Fab e Amici di Pio. Cosa sono, di cosa si occupano, e qual è il tuo ruolo al loro interno?

Dunque di Amici di Pio (www.amicidipio.org) ho già accennato è un associazione che aiuta Don Pio, il direttore della missione salesiana che ho visitato. È un'associazione di amici appunto, che conoscono Pio, i suoi progetti e fanno di tutto per aiutarlo. È poco attiva, ma ci sono molto affezionato. Fuoriscala (www.fuoriscala.it) è l'associazione che nasce dopo l'esperienza di ARTsenale (www.artsenale.wordpress.com), slegandosi dall'attività umanitaria e concentrandosi sulla cultura contemporanea e i giovani. Sono presidente di Fuoriscala dal 2009 quando è stata ufficialmente fondata e con gli altri soci abbiamo organizzato diverse edizioni di Verona Risuona (www.veronarisuona.it), tre edizioni di Onirica (www.oniricalab.com) e il Trick Animation Film Festival, abbiamo partecipato ad ArtVerona e tanto altro. È l'associazione che mi ha rubato all'avvocatura e nella quale sono cresciuto. Amplificatore Culturale (www.amplificatoreculturale.it) è una società che nasce dalle esperienze maturate in Fuoriscala che ho fondato con Matteo Zamboni, socio con cui condivido ogni progetto dal 2007 (anche in Fuoriscala e Amici di Pio). È uno studio di comunicazione e consulenza nato per promuovere ed amplificare le realtà associative e imprenditoriali attraverso la progettazione di strategie di comunicazione e marketing, web design, workshop, eventi, mostre, allestimenti e tanto altro. Oltre che esserne socio fondatore in Amplificatore Culturale mi occupo di strategia, project managing e web. Questa società ha incontrato poi Sharazad (strategia aziendale), Uncò Marketing e Slowmedia (web agency) che insieme hanno fondato The Fab (www.thefab.org), un co-working che offre consulenza strategica ad imprese ricche di saper fare, che cercano innovazione e nuove strade di sviluppo e valorizzazione.

"Fare rete" è una delle motivazioni alla base dei singoli progetti o una necessità? E più in generale, qual è il rapporto con le altre associazioni in zona?

Fare rete è sicuramente alla base di ogni nostro progetto. La rete oggi non è un valore aggiunto, è il valore stesso e il suo più efficace strumento di diffusione. Il filo conduttore di tutti i progetti è quello di mettere in rete competenze e visioni per creare qualcosa di nuovo in ambito culturale, imprenditoriale o umanitario che sia. Fuoriscala è stata uno dei principali promotori della rete di associazioni del territorio che si è ora concretizzata nel progetto Salmon (www.salmonmagazine.com): un'idea di rete che parte dal basso e vuole amplificare la voce delle tante piccole realtà culturale che da sole non riescono a farsi sentire e faticano a sopravvivere.

Parliamo invece del rapporto con il comune e le principali istituzioni. Puoi dirti soddisfatto del loro supporto nei settori dell'associazionismo in cui hai lavorato? Ci sono degli aspetti su cui hai percepito qualche carenza?

Per nostra fortuna o per nostra abilità siamo sempre riusciti a dialogare con le istituzioni in modo molto costruttivo. Se devo individuare carenze, oltre a quella congenita di finanziamenti a supporto del mondo culturale giovanile, potrei trovarmi a chiedere una maggiore assistenza nei bisogni basici delle realtà culturali: semplificazione negli aspetti burocratici, informazione e facilità nella concessione di spazi pubblici adatti all'attività culturale giovanile, oltre ad una generale apertura di visione.

Come ha accolto, Verona, le iniziative che avete organizzato? C'è qualche ricordo o aneddoto che vorresti condividere con noi?

Le iniziative di Fuoriscala hanno sempre ricevuto ottimi riscontri. Ci piace pensare di aver coccolato il nostro pubblico con stimoli sempre nuovi e originali. Grandi soddisfazioni le abbiamo avute quando abbiamo invaso il palazzo della Gran Guardia per 10 giorni con giovani, arte e musica, quando abbiamo parlato di sostenibilità riempiendo il Cortile del Mercato Vecchio con un concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti, quando un'associazione che è stata il nostro riferimento da sempre come Esterni di Milano, invitata dal Comune di Verona per organizzare il Trick Festival, gli ha chiesto di poterlo fare con noi, ma soprattutto quando nell'organizzare l'ultimo workshop di OniricaLab abbiamo ricevuto adesioni da tutto il mondo,  quando i progetti realizzati nei nostri laboratori sono stati pubblicati su Domus ed esposti al Castello Sforzesco a Milano, quando i ragazzi che hanno partecipato ad OniricaLab hanno trovato lavoro e avviato startup artigianali. Questo crediamo sia la nostra mission principale: permettere a tutti di aprire gli occhi e valorizzare i propri talenti.

Ci puoi fare qualche anticipazione sulle tue iniziative future? Qualche grande progetto nel cassetto?

Il futuro è pieno di progetti sia imprenditoriali che culturali. Stiamo lavorando per il rilancio del distretto tipografico del territorio (www.linostype.com) e di quello artigianale in generale (www.benfatto.org). Stiamo lavorando per realizzare iniziative che potrebbero stravolgere gli equilibri culturali della città e dare una concreta speranza alla cultura contemporanea a Verona. Ovviamente è quasi tutto top secret!

Chiudiamo con qualche domanda più tecnica. Qual è la natura delle associazioni che amministri (Fondazioni, No Profit, Onlus)?

Amici di Pio è una Onlus, Fuoriscala e The Fab sono Aps no profit e Amplificatore Culturale è una S.a.s.

Risultano iscritte al registro provinciale, regionale o nazionale?

Amici di Pio a quello regionale, Fuoriscala a quello provinciale

Sono attive prevalentemente sul territorio o anche al di fuori?

Fuoriscala e Amplificatore Culturale si sono mosse in tutto il Nord Italia e anche The Fab promette bene

Quanti sono i soci? Quanto spesso e dove vi riunite?

I soci sono pochi in ogni realtà, pochi ma competenti e pronti a tutto. Non sono realtà associative tradizionalmente intese con tanti tesserati... qui ogni socio è un socio attivo e pro-attivo: dei veri e  propri team di lavoro. Amplificatore Culturale e The Fab lavorano a tempo pieno, Fuoriscala si sta preparando a grandi novità e lavora in sordina, Amici di Pio si trova una volta all'anno circa.

Come reperite in genere le risorse per finanziare i vostri progetti?

Questa è una bella domanda... stiamo ancora cercando di darci una risposta. Per ora ci siamo arrangiati o abbiamo fatto partnership con Comune, aziende partecipate o privati... in futuro temo sempre più con privati, ma anche associazioni di categoria e naturalmente i giornalisti ...vuoi contribuire?

Simone Rebora

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