inaugurazione sabato 14 ottobre 2017 ore 19:30 Museo di Castelvecchio
Le opere degli artisti selezionati per la mostra dal titolo "Iconoclash. Il conflitto delle immagini" pone l'attenzione sull'importanza delle immagini in una società che ne è ossessionata e dove il loro processo di creazione si è velocizzato come mai nella storia. Una mostra per riflettere sulle immagini in una società dove il processo di digitalizzazione e smaterializzazione porta a interrogarsi sei quello che è oggi presente nei nostri computer esisterà anche solo tra pochi anni, vista la precarietà dei dispositivi di archiviazione e l’esposizione sempre più frequente delle compagnie che li hanno in gestione ad attacchi hacker e di cyberterrorismo.
L’attualità, e a intervalli regolari anche la storia, ci fa capire il potere delle immagini e dell’arte, la loro capacità di essere ancora degli “oggetti scomodi”, che fanno paura, danno fastidio, possono ferire, possono modificare la realtà o la sua percezione. Alcune delle più antiche testimonianze della civiltà umana, come le città di Ninive e Palmira, hanno di recente subito distruzioni e sfregi che hanno segnato il corso della storia. Una vignetta su di un giornale satirico ha scatenato un’azione di guerra nel centro di Parigi.
Gli artisti si muoveranno su di una sottile linea di confine che separa l’amore e l’ossessione per l’immagine dal desiderio, anch’esso ossessivo, di annullarla e cancellarla. Troverete immagini sfregiate (Nazgol Ansarinia, Luca Bertolo, Jiri Kolar, Nicola Samorì, Mimmo Jodice), distrutte (Gianni Politi), tamponate (Flavio Favelli, Vincenzo Simone), occluse (Jesse Ash, Francesco Carone), frammentate (Matteo Rubbi, Davide Trabucco), negate (Francesco Carone, Ryan Gander, Elad Lassry, Simon Starling), corrose (Paola Angelini, Stefano Arienti, Giulia Cenci, Paolo Gioli, Ketty la Rocca). Altre avranno raggiunto la monocromia e la totale assenza di elementi data da un sovraccarico di informazioni che genera un black out visivo (Alessandro di Pietro, Ryan Gander, Fabio Mauri, Mandla Reuter).
Alcuni degli artisti coinvolti hanno fatto di questa attitudine iconoclasta una delle loro cifre stilistiche e tematiche. Altri ne hanno anche scritto: tra tutti segnaliamo il dialogo tra Luca Bertolo e Flavio Favelli pubblicato l’8 novembre 2016 sulla rivista online Doppiozero.
La mostra vede nell’inedito ruolo di curatori un trio composto dal critico Antonio Grulli e da due collezionisti: Diego Bergamaschi e Marco Martini (i tre in passato hanno già curato assieme dei progetti firmandosi Eddy Merckx) in collaborazione con Ketty Bertolaso, Margherita Bolla, Alba Di Lieto e con il Consorzio Collezionisti delle Pianure
Inizio evento | 13-10-2017 00:00 |
Termine evento | 07-01-2018 00:00 |
Luogo | Museo Castelvecchio |
Categorie degli eventi | ARTE E MOSTRE |
Uno dei 16 dipinti trafugati nel novembre 2015 e ritornati il 21 dicembre 2016. Dopo i necessari interventi di restauro, il 22 settembre 2017 sono tornati a far parte dell'esposizione permanente del Museo.
Maggiori informazioni sul sito: https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=42545