26 novembre 2005 - 11 febbraio 2006

Trenta immagini appartenenti a quella corrente artistica e fotografica ottocentesca che prende il nome di Orientalismi, a confronto con i lavori di sette artisti contemporanei.

Le immagini antiche fanno parte di una collezione privata raccolta da un diplomatico italiano tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX: ritratti, paesaggi, barche, scene di vita quotidiana egiziana riprese da tre grandi protagonisti della fotografia di quel periodo, Felix Bonfils, Hippolyte Arnoux, i fratelli Zangaki. Preziose le rare immagini inerenti l'apertura del Canale di Suez. Si tratta di fotografie, rigorosamente in bianco e nero, stampate all'albumina, esposte accanto ai lavori di Gabriele Basilico, Luca Campigotto, Daniela Comani, Lynn Davis, Tarin Gartner, Shrin Neshat, Marco Zanta.

Gli artisti contemporanei presentano paesaggi e personaggi del vicino, medio ed estremo oriente e video come Pulse, di Shirin Neshat, tra le più conosciute artiste della scena contemporanea, dove il fuoco è puntato sulla condizione della donna nel mondo musulmano.

Una Beirut devastata dalla guerra, all'inizio degli anni novanta, è la protagonista delle immagini in bianco e nero di Gabriele Basilico, mentre un Israele ironico, solare e tranquillo è raccontato dalla giovane israeliana Tarin Gartner che ormai da qualche anno vive nel nostro paese.
Coloratissime e ipertecnologiche sono le immagini giapponesi di Marco Zanta, giovane promessa della fotografia italiana di paesaggio e di architettura.
Il rapporto Giappone-Europa è il tema dell'originale video (sovrapposizione continua di immagini riguardanti Mosca e Tokio in una sorta di virtuale Transiberiana) di Daniela Comani, che da anni vive a Berlino.

Torna l’Egitto nelle fotografie di Luca Campigotto e dell'americana Lynn Davis: immagini di grande eleganza formale che per alcuni versi riportano alle atmosfere ottocentesche con piramidi, sfingi e paesaggi desertici. Le foto della Davis, attraverso un uso sapiente della luce, evocano atmosfere connotate da una indeterminatezza temporale.

Mostra a cura di Angela Madesani

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