Si è concluso sabato 11 ottobre 2008, con la premiazione dei vincitori, la quarta edizione del Premio Internazionale della Performance, organizzato dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara.
L’evento, svoltosi nelle serate di venerdì 10 e sabato 11 ottobre, ha visto la presenza di un pubblico proveniente da diverse regioni europee che ha animato gli spazi del Teatro Sociale di Trento fino a tarda sera in attesa del verdetto finale, seguendo uno spettacolo all’insegna della creatività, della riflessione e dell’emozione.
 
 La giuria, data l’assenza di Carlos Amorales, era presieduta dall’artista e direttore artistico del Teatro Stabile dell’Innovazione di Pescara Gian Marco Montesano e composta da Carlo Antonelli (critico musicale, direttore di “Rolling Stone” Italia), Helena Kontova (codirettrice di “Flash Art”), Catherine Wood (curatrice di arte contemporanea e performance alla Tate Modern Londra), Franco Oss Noser (direttore Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento) e Fabio Cavallucci (direttore artistico della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento).
 
Il primo premio di 5.000 euro è andato al gruppo italiano L’epimeteide, formato da Angelo Airò Farulla ed Elena Fatichenti, per il loro Nabucco, marzo 1842. Il duo artistico ha conquistato la giuria che gli ha attribuito il premio per “la capacità – attraverso l’uso dell’intero spazio architettonico del teatro e dei suoi meccanismi di attenzione – di attivare un sentire collettivo con un’abile macchina del tempo”. L’epimeteide ha presentato una performance struggente e malinconica in cui dopo che da dietro il sipario si sono sentiti rumori di un’orchestra che si stava accordando, all’apertura del tendaggio dal palco vuoto si innalzava la musica del Nabucco mentre dal loggione e dai palchetti pioveva una miriade di foglietti verdi, bianchi e rossi al grido “Viva l’Italia, viva Verdi”.

La giuria ha poi deciso di assegnare un secondo premio di 500 euro a pari merito a tre diversi artisti, sottolineando così le caratteristiche di alta qualità e di idee ben strutturate che ha caratterizzato tutti i progetti in generale.
 
Feiko Beckers (Paesi Bassi, 1983) è stato premiato per l’opera A farewell forever to people I‘ve just met. Silenziosi addii verso persone conosciute durante la sua permanenza a Trento accadono in un’azione sobria e minimale, ambientata in una scenografia dinamica semplicemente spostata a mano dall’artista. Beckers si aggiudica il secondo premio per “il silenzio e la mancanza di spettacolarità che consentono un gesto di affetto straordinario”.
 
Altro secondo premio è andato all’italiano Filippo Berta (1977) per Dejà vu. Opera rapida, ma incisiva e straniante, in cui coppie di gemelli, sfidandosi in un tiro alla fune, riflettono la precarietà e la difficoltà di un’intesa, di un equilibrio anche tra elementi identici, derivanti da una stessa matrice. La scelta degli esperti critici è stata dettata dalla valutazione di “un’abile reinterpretazione dell’idea del doppio”.
 
Ulteriore secondo premio infine è stato assegnato ad Alicia Frankovich (Nuova Zelanda, 1980) per l’opera To Dwell is the Drink Coca-Cola of Urbanism in cui una scenografica creazione architettonica viene distrutta attraverso l’impatto con il corpo dell’artista. I componenti della giuria hanno descritto la performance come “un’interessante scultura azionata attraverso un abile uso dello spazio scenico”.
 
Tra gli artisti partecipanti anche il colombiano Francisco Camacho, che di solito punta nelle sue performances a stabilire dei nuovi Guinnes dei primati, in omaggio alla tradizione locale ha fatto produrre il canederlo più grande del mondo, cui il notaio del Guinnes ha conferito il relativo riconoscimento.
 
Il Premio ha avuto il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e della Regione Autonoma Trentino Alto Adige – Südtirol.
 

Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento
Via Belenzani 46
38100 Trento
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