Già i primi disegni del giovanissimo Renzo Marinelli (1922-2003) testimoniano quello che sarà il motivo della sua futura ricerca artistica, che abbina una tensione etica con una estetica, una necessità di discorso linguistico con una di discorso sociale. E seppure, per forza di cose, il lavoro di Marinelli possa risentire di un’atmosfera fondamentalmente provinciale, i suoi quadri dei primi anni ‘50 sono perfettamente in linea con quanto si va sviluppando a livello nazionale, ossia con quella rappresentazione del reale che distorce picassianamente la natura delle cose rappresentate. Sono gli anni leggendari e irripetibili della galleria Ferrari e dei suoi straordinari protagonisti: Arduini, Chiecchi, Degani, Girardello, Martinelli, Meloni, Olivieri, Rampinelli, Veneri, ecc. E proprio nei primi anni ‘60 troviamo un Marinelli che pare portare avanti a modo suo un discorso tutto interno all’Informale (tra Afro, Birolli e Vedova): una pittura, la sua, scaldata da uno sguardo che letteralmente s’immerge nel paesaggio fino a perderne ogni identificazione, ogni riconoscibilità e a portare la materia stessa a farsi paesaggio, visione.
Ma c’è anche un Marinelli che lentamente rende la pittura un fatto plastico, tangibile: una reale costruzione ottenuta con intarsi lignei precisi, indicativi, a volte ironici. E’ come se l’artista, dopo aver osservato il fondo (l’intimità) del paesaggio, volesse “mettere al mondo un altro mondo”, tutto linee forza, energie profonde, tensioni interne. La retrospettiva permette di svelare i vari passaggi, gli snodi da una espressività all’altra, di dare una risposta alle tante soste meditative, ai procedimenti che hanno l’aria di rebus, alle armonie nascoste dietro alle apparenti disarmonie... Soprattutto permette di riscoprire una figura sempre moralmente impegnata ed emotivamente coinvolta e di collocarla in quella dimensione storica che gli compete.
La retrospettiva è accompagnata da un catalogo di 160 pagine che contengono un’approfondita indagine critica (curata da Luigi Meneghelli), un’ampia sezione iconografica (un centinaio di riproduzioni), un esaustivo apparato bio-bibliografico (curato da Giorgio Trevisan), nonché una serie di “testimonianze” rilasciate da amici artisti e critici.

Sala multifunzionale: orario: 10 - 13 / 16 - 20 ingresso libero


Data inizio: 15-07-2005
Data fine: 15-08-2005
Orario: da Ma a Do 9.30 - 19.00
Luogo: PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
Indirizzo: Piazza Bra 37121 Verona
Telefono: 045/8033400
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