dal 13 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007. Splendori del
Risorto. Arte e fede nelle Chiese del Triveneto.
In occasione del IV Convegno ecclesiale nazionale -
Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo - che si svolgerà a Verona dal 16
al 20 ottobre 2006, la diocesi di Verona e le due Soprintendenze per il
patrimonio storico artistico ed etnologico del Veneto organizzano, con il
contributo decisivo della Regione del Veneto, la mostra “Splendori del Risorto.
Arte e fede nella Chiesa del Triveneto”, che si terrà a Verona dal 13 ottobre
2006 al 7 gennaio 2007. L’esposizione, nata su invito della Conferenza
Episcopale Italiana e attivata attraverso un comitato promotore presieduto dal
dott. Francesco Giovannucci, già prefetto di Verona, si avvale dell’azione di un
comitato scientifico presieduto da don Stefano Russo, direttore dell’Ufficio
Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici della Segreteria generale della CEI. Sede
dell’evento espositivo sarà il Museo Miniscalchi-Erizzo di Verona.
La
mostra, che rientra nei progetti culturali sostenuti dalla Regione del Veneto,
proporrà un centinaio di opere d’arte provenienti da Veneto, Friuli Venezia
Giulia e Trentino Alto Adige. Codici miniati, dipinti, sculture lignee e in
marmo, calici, ostensori e altre preziose opere di oreficeria narrano le radici
cristiane di queste terre e testimoniano nei secoli l’attenzione ai temi
evangelici del Cristo risorto nelle diverse espressioni artistiche. Segni e
simboli, già presenti in età paleocristiana, da Aquileia si diffondono nell’area
tra l’Alto Adriatico e le Alpi Orientali: le immagini sacre sviluppano
inflessioni artistiche distinte per epoca, committenza, aree
culturali.
Vista la sede del Convegno, per la mostra sono state scelte
opere provenienti dal territorio triveneto, ma il percorso rimanda idealmente a
tutto il patrimonio dell’arte cristiana. L’itinerario espositivo si sviluppa in
cinque sezioni tematiche: la Risurrezione, le Apparizioni, il Risorto e
l’Eucaristia, le Radici cristiane, il Risorto e la liturgia. Una parte della
mostra è dedicata inoltre ai cinque ambiti di testimonianza su cui si articola
il Convegno ecclesiale: la fragilità, il lavoro e la festa, la vita affettiva,
la tradizione, la cittadinanza.
Il mistero pasquale ci rivela che il
sacrificio di Cristo in croce è il passaggio necessario per la Risurrezione. Per
questo, incipit della sequenza espositiva è il Crocifisso ligneo del XIII secolo
proveniente dalla cattedrale triestina di San Giusto. A questo segue una sezione
dedicata alle raffigurazioni dell’evento della Risurrezione, tra cui emergono il
“Cristo risorto” di Alvise Vivarini (chiesa di San Giovanni in Bragora di
Venezia) che riassume, emblematicamente, l’età quattrocentesca ed apre al nuovo
secolo; il “Risorto” di Hans Klocker (Museo Diocesano di Bressanone) che si fa
interprete di una cultura nordica, ancora attratta dalle forme gotiche ma
innervata in un naturalismo forte ed esplicitamente dichiarato. Nel
Cinquecento l’ambientazione narrativa, interpretata da Pordenone, Paris Bordon,
Paolo Farinati, Domenico Tintoretto e Domenico Brusasorzi, nelle pale d’altare
si fa interprete, dopo il Concilio di Trento, di un dialogo per immagini nel
quale pensiero teologico e partecipazione emotiva sono correlate. Tale
ideazione, su influsso caravaggesco, si rafforza nel Seicento nell’opera di
Marcantonio Bassetti e di Antonio Giarola. Nel Settecento, con Giambattista e
Giandomenico Tiepolo, luce divina e luce atmosferica si fondono in
un’interpretazione universale e senza tempo del sacro mistero.
Collegate
alla tradizione bizantina e orientale, nella quale la Risurrezione è presentata
secondo il canone iconografico della discesa agli inferi, sono esposte in mostra
due singolari opere: una legatura bizantina della Biblioteca Marciana con la
Discesa di Cristo al Limbo, e un rilievo trecentesco in alabastro del Seminario
di Rovigo di uguale soggetto.
La testimonianza della Pasqua è confermata
dalle Apparizioni del Risorto, rappresentate anche dalla versione che del Noli
me tangere dà Jacopo Bassano nella chiesa parrocchiale di Onara di Tombolo, e
dell’Incredulità di Tommaso del Cavazzola (Museo di Castelvecchio,
Verona).
Attestazione di fede cristiana è la vita di preghiera e la
liturgia che accompagna il cammino della Chiesa lungo i secoli. La mostra espone
perciò alcuni esemplari di libri liturgici miniati tra cui lo splendido
Sacramentario gregoriano di età ottononiana (XI secolo), insieme al prezioso
reliquiario a busto di san Silvestro papa, eseguito dall’orafo fiorentino
Antonio di Salvi, eccezionalmente prestato dalla diocesi di Belluno.
A
conclusione del percorso sono stati ripresi i cinque ambiti della testimonianza
proposti dal IV Convegno ecclesiale, rappresentati ciascuno da una o più opere
di soggetto diverso. Per la vita affettiva è stata scelta l’immagine materna
della Virgo lactans, scolpita nell’esemplare romanico della Basilica di
Aquileia. Due graduali del XIV secolo della Biblioteca Capitolare di Verona
apriranno le pagine sulla semina e sulle Nozze di Cana, a ricordare la sacralità
del lavoro e della festa. La fragilità umana, nella quale l’uomo conosce, anche
attraverso i fratelli, l’amore di Dio, è riassunta dalle Opere di misericordia
messe in scena da Antonio Canova. La tradizione si rinnova ma ha come punto
fermo la parola di Dio: lo ricorda l’Evangeliario del V secolo, uscito anch’esso
dal caveau della Capitolare di Verona per questa rara occasione. Infine, le
istanze che l’ambito della cittadinanza ci pone trovano risposta in quel gesto
concreto e nello stesso tempo simbolico che Martino fa di fronte al povero,
evocato eloquentemente in mostra dalla scultura di Domenico da Tolmezzo
proveniente dalla chiesa parrocchiale di Ovaro in Carnia.
La mostra
propone al visitatore un itinerario, oltre che artistico, spirituale che dalla
risurrezione porti alla speranza della fede condivisa, quella fede che nei
duemila anni di cristianesimo si è espressa anche attraverso il linguaggio
dell’arte.
Mostra promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Regione
del Veneto. Organizzata dalla Diocesi di Verona e dalle due Soprintendenze
per il patrimonio storico artistico ed etnologico del Veneto.
Direzione
della Mostra:
- Tiziano Brusco,
- Anna Maria Spiazzi.
Catalogo edito da Silvana
Editoriale a cura di
- Anna
Maria Spiazzi,
- Andrea Nante,
- Leo Andergassen.
Progettazione allestimento: Studio Gris di
Padova
Realizzazione allestimento: Fondazione Verona per l’Arena
Vernice per la stampa: 12 ottobre ore 11,00, Palazzo Episcopale di Verona.
Per informazioni:
Museo Miniscalchi-Erizzo, tel. 0458032484
Fondazione Verona
per l’Arena, tel. 045592544
Visite guidate: Inarte, Verona, tel
0458033
foto Antonella Anti studio click
Data inizio: 01-10-2006
Data fine: 07-01-2007
Orario: Tutti i giorni, tranne lun., dalle 9.00 alle 18.00, chiuso Natale e 1 gennaio
Luogo: Verona, Museo Miniscalchi Erizzo
Indirizzo: Via San Mammaso 2/b
Link: http://www.museo-miniscalchi.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 0458032484
Fax: 0458032484