L'opera di Jacob Hashimoto a prima vista, ci attira per la sua  ricchezza ma questo può anche presentare un problema: c'è il rischio di  rimanere affascinati dalla moltitudine di variazioni e di dettagli da  perdere di vista il concetto e l'insieme. Questo è il principale motivo  per cui questa mostra si limita ad un solo aspetto del lavoro di Jacob  Hashimoto.

Tutte le opere presenti sono a parete e consistono di elementi  ripetuti, sospesi e uniti tra loro da fili. L'opera più grande, una  moltitudine di ellissi con strisce di carta di colore verde incollate  sopra, potrebbe essere considerata l'opera principale della mostra, e  non solo per la sua grandezza. E' l'opera che rivela più chiaramente  gli interessi e i concetti sviluppati nelle altre opere esposte.  L'incontro e la compenetrazione tra cielo e terra sono qui mostrati  nella loro grandezza e nella loro semplicità, ed è qui che comprendiamo  più chiaramente come il lavoro di Hashimoto sia fatto di similitudini  piuttosto che di metafore: non allude ma è.

Tutto questo è sviluppato e soggetto a variazioni infinite nelle altre  opere in mostra. Nei lavori più piccoli, lo spazio fisico, quello degli  elementi in rapporto alla parete, è ovviamente molto più concentrato ma  anche complicato dal colore. La profondità è sempre tangibile anzi, ha  spesso la profondità della mano stessa. Visivamente è costantemente  contrastata ed arricchita da grappoli di elementi, minuti e  coloratissimi, che inducono l'occhio a credere di vedere fitte masse  collegando gli elementi a noi vicini a quelli addossati alla parete e  respingendo gli altri dal fond verso noi. Superficie e profondità  s'intrecciano con il risultato che le opere vibrano come i dipinti di  Seurat.

Queste opere ci portano automaticamente a pensare alla natura, agli  orizzonti, alle nuvole e fiori; ciò è tanto parte della loro essenza  quanto la loro semplicità strutturale fa sì che la loro ricchezza non  diventi mai leziosità.

Jacob Hashimoto è da un certo punto di vista un'artista decisamente  americano, ma recupera in profondità ed in maniera assolutamente  creativa una certa eredità giapponese. L'ultimo sviluppo del suo lavoro  in cui si ergono colline e onde, è delicato come le sue prime opere  costituite da cascate di aquiloni. E, come in precedenza dominava un  senso di levità, ora c'è un senso di sollevamento. La delicatezza delle  sue forme, che scendono e avvolgono o che si espandono e salgono, crea  spazio tanto per lo spirito quanto per il corpo.

http://www.studiolacitta.it/LaCitta/Artisti/JacobHashimoto.php




Data inizio: 18-10-2006
Data fine: 18-11-2006
Luogo: STUDIO LA CITTÀ
Indirizzo: Via Dietro Filippini 2 - 37121, Verona
Link: http://www.studiolacitta.it/
Telefono: 045597549
Fax: 045597028
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