Inaugurazione martedì 10 luglio, ore 18

fino al 10 settembre 2007

Ascoltare gli sguardi” fotografie di Antonella Paternò Rana

Raccontano di bambini, uomini e donne che vivono in una terra del nord est brasiliano colpita dalla povertà, le immagini di Antonella Paternò Rana presentate nella mostra “Ascoltare gli sguardi”.

Quixadà, che si trova nel Cearà, in pieno sertão, la savana brasiliana dove l’acqua si vede di rado e tantissima gente muore di fame, come tutti quei luoghi che ci parlano di povertà, paura, dolore, incide tracce indelebili in chi la vive con cuore aperto.

Antonella Paternò Rana era a Quixadà l’ aprile scorso e di quella terra, seguita da quasi vent’anni dal Vescovo emerito Don Adelio Tomasin, ha colto i diversi volti. Dalla bellezza naturalistica di un paesaggio unico in tutto il Brasile, caratterizzato da una natura selvaggia e da monoliti che sembrano caduti dal cielo, agli occhi, gli sguardi della gente che silenziosamente anela a una parola, un sorriso, una speranza.

La passione per la fotografia, che nutre da tanti anni, ha indotto Antonella Paternò Rana a scattare centinaia di immagini con una Olympus OM2 degli anni ’70 e una Pentax semiautomatica del ’90.

Rigorosamente in bianco e nero, queste fotografie sono state stampate a mano su carta Multigrade Warmtone da un amico dell’autrice, un fotografo professionista, Gianpaolo Mascalzoni, che per l’occasione si è improvvisato stampatore.

Dopo aver curato un libro di fotografie “Cuore cavalleresco” (con immagini di Moreno Faccioli e Giampaolo Mascalzoni), oggi Antonella Paternò Rana, presidente dell’Associazione “Progetti Felicità”, firma personalmente le immagini di questa sua prima mostra.

“Le sue fotografie” scrive Maria Teresa Ferrari nel testo di presentazione dell’esposizione “colgono le voci sottili di silenzi densi. C’è l’anima di una persona innamorata della vita, c’è lo sguardo speciale di chi si occupa di persone sorde. Gli occhi danzano con maggiore armonia e colgono la poesia lì dove si nasconde. Catturano la vita, appesa alle piccole cose quotidiane, con delicatezza e rispetto, seguendo le orme e l’insegnamento di un fotografo che l’autrice ama moltissimo, Henri Cartier-Bresson. E proprio lo spirito del grande maestro si ritrova nei suoi scatti: ‘Fotografare significa mettere la testa, l’occhio e il cuore sulla stessa linea di mira’”.

Fare fotografie, sottolinea Henri Cartier Bresson “è un modo di urlare, di liberarsi, non di provare o affermare la propria originalità. E’ un modo di vivere.” E di cogliere la vita. Come testimonia questa significativa mostra che resterà aperta fino al 10 settembre.

L’esposizione ha uno scopo benefico: il ricavato delle vendite di queste fotografie sarà devoluto al progetto “Regaliamo un futuro ai meninos de rua” che spazia dalle adozioni a distanza alla raccolta di fondi per l’Università Cattolica “Rainha do Sertão” di Quixadà, di cui il Vescovo è Rettore e docente di teologia e filosofia. L’istituzione, che conta ben 13 facoltà ed è frequentata da 2.000 studenti, è stata costruita con l’aiuto di tanti benefattori veronesi – imprenditori e privati - e della Banca Popolare di Verona che da subito ha creduto in quest’opera.

nella foto un momento dell'inagurazione della mostra "Ascoltare gli sguardi"

foto Antonella Anti studio click





Data inizio: 06-07-2007
Data fine: 10-09-2007
Luogo: Trattoria Giovanni Rana – 3 Corone
Indirizzo: Piazza Bra, Verona
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