7 giugno - 31 luglio 2008

In mostra una ventina di immagini fotografiche di grandi dimensioni dell'artista coreano (nato a Seoul 1966) e un video dove la pelle è al centro della ricerca.

Kim Joon ha dichiarato:“Mi interessano i tatuaggi come metafora di un desiderio nascosto o una sorta di pulsione imprigionata nella coscienza umana. Io vedo la pelle, o in alcuni casi il monitor, come un’estensione della tela.”.

Il suo interesse  per l’arte del tatuaggio risale ai tempi del college e agli anni di servizio militare a Seoul, un paese dove il tatuaggio è tuttora vietato ai civili e “indossato” solo da militari o criminali.

Nella sua prima personale in Italia, dal titolo "Tattoo dimension", le grandi foto digitali ritraggono anatomie perfette, senza volto, in pose accattivanti da magazine di moda, spesso avvinghiate in un conturbante erotismo. Come nella serie dei Duetti del 2006, da cui parte la rassegna per arrivare alle più recenti variazioni sul tema: un moltiplicarsi di membra contorte da Dea Khali, spuntano nelle foto della sezione Party (2007).

A prima vista, l’appeal di questi umanoidi è accentuato dagli splendidi arabeschi che rivestono i corpi, sotto forma di tatuaggio, spesso motivi tratti da tessuti tradizionali coreani. Talvolta sono i loghi di multinazionali globalizzate (BMW, STARBUCKS, GUCCI) a ricoprire i corpi “in affitto”, come nell’emblematica We (Noi). I corpi sono immersi in sfondi stranianti o sospesi nel vuoto irreale, con tattoo identici, elaborati e applicati con grande virtuosismo al computer (Kim conia il neologismo di “mouse paintings”).




Data inizio: 15-05-2008
Data fine: 31-07-2008
Orario: 10,00/12,30 - 15,30/19,30 - chiuso domenica e lunedì
Luogo: Galleria BoxArt
Indirizzo: via dei Mutilati 7/a
Telefono: 0458000176
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