Anna_Galtarossasabato 3 luglio alle 11.30

In contemporanea: Mostra personale con gli ultimi lavori di Hiroyuki Masuyama: After J.M.W. Turner. The Last Journey to Venice e Mostra di Anna Galtarossa: Divinità Domestiche - con progetto curatoriale di Maria Rosa Sossai.

After J.M.W. Turner:
È sempre difficile decretare la fine di un lavoro, a volte potrebbe apparire come una sorta di limite, un esaurimento della vena poetica, ma non è questo il caso, anzi. L’idea dell’artista giapponese Hiroyuki Masuyama è stata quella di ripercorrere il viaggio di Joseph Mallord William Turner: da Londra sino a Venezia.
Da qualche tempo l’artista giapponese lavora sulla tappa finale di quel viaggio: Venezia appunto. E i recenti light box, in mostra
a Studio la Città, che chiudono la serie dell’artista giapponese, hanno come soggetto Venezia attraverso la pittura del pittore
romantico inglese. Masuyama è affascinato dal metodo di lavoro di Turner, dalla sua ossessione per la mutevolezza della luce, dal
suo rapporto tra lo schizzo, il progetto e l’opera finita. Durante i suoi viaggi Turner ha disegnato, osservato, studiato, trattenuto e portato con sé molte immagini sulle quali avrebbe lavorato per anni nel suo studio londinese. La stessa metodologia di lavoro è stata assunta da Masuyama, che ha ripercorso, tra gli altri, i momenti veneziani di Turner e in quegli stessi punti della città, ha scattato fotografie, sulle quali ha puntualmente lavorato nel suo studio di Düsseldorf. I suoi sono edifici, muri, gruppi di persone, dettagli del fluire multietnico della nostra società. Ha osservato, composto, operato sofisticati montaggi nei quali le diverse immagini si fondono in un continuum perfettamente equilibrato, in cui viene superata la dimensione prettamente documentaria della fotografia. (testo di Angela Madesani, 2010)                                

Divinità domestiche:
Lo spazio della galleria sarà abitato da una serie di sculture di diverse dimensioni, alcune delle quali mobili, come Totem, una struttura rotante di quattro metri e mezzo, ricoperta di pompon, gonne, parrucche, bandiere, ali di carta, dollari di plastica e svariati materiali luccicanti e coloratissimi che si uniscono in una danza, in grado di sprigionare emozioni oniriche e ataviche.
Le opere dell’artista evocano concetti di purificazione e un senso di comunità spirituale, unendo in un movimento catartico stratificazioni di oggetti quotidiani e forme di artigianato tradizionali femminili, insieme a componenti fortemente maschili. La mescolanza di elementi eterogenei tra di loro esprime un'esuberante delicatezza e un'intensa forza provocatrice, che trasforma le sculture in spiriti custodi di un ordine tribale. (testo di Maria Rosa Sossai, 2010)

 

www.studiolacitta.it

powered by social2s