14 - 18 ottobre 2010
ingresso gratuito - orario: 20 - 23
Come un anno fa, in in occasione di ArtVerona, la Soprintendenza apre la sua sede monumentale all’arte contemporanea. L’esperienza non punta a esibire una nuova area espositiva, ma semmai a valorizzare un luogo della storia cittadina, dove l’architettura, i ricordi, il presente e la suggestione di una visone notturna si fondono in un paesaggio urbano che potrebbe apparire originale anche a chi vive abitualmente a Verona.
L’allestimento che abbiamo immaginato per la Dogana settecentesca la fa vivere “contemporaneamente” in un’altra dimensione che mi pare quantomai “storica”, quasi fosse il Tempo stesso. Garry Hill, e la sua poetica del vedere, è parso adatto a noi, oggi, in quel modo di sentire e vivere un’energia esistenziale; una immersione nella moderna storia di uomini cui è stata sottratta la grandezza e che in questo spazio del presente vorremmo provare a trovare in equilibrio e in armonia.
Autore contemporaneo tra i più importanti nell’ambito dei nuovi media, Gary Hill è protagonista a Verona di un evento che presenta per tre serate alcune opere fondamentali del suo percorso creativo. Attraverso uno stile personalissimo, Hill indaga da sempre il rapporto fra parola e immagine, proceden- do all’analisi delle connessioni tra linguaggio e forma e tra identità e corpo, in narrazioni non lineari capa- ci di sollecitare attivamente la riflessione del pubblico sull’interferenza del linguaggio con la realtà. I suoi lavori affrontano un ventaglio di temi che va dalla fisicità del linguaggio, alla sinestesia, all’enigma percettivo fino al diretto coinvolgimento del riguardante nell’opera d’arte attraverso uno scambio interattivo tra i differenti spazi ontologici.
Un originale scenario fisico e sonoro, restituisce una temporanea insolita percezione del Palazzo della Dogana, data dall’inedito connubio tra architettura del passato e codici artistici contemporanei, inducendo il visitatore alla rimeditazione delle categorie spazio-temporali, dei valori della memoria e delle possibili variazioni identitarie, anche dei luoghi.
Gary Hill (1951, California) è un esponente della scena artistica internazionale. Nato come scultore inizia a operare con il video nel 1969 diventando dagli anni Settanta pioniere nella sperimentazione e ideazione della videoarte e delle video-installazioni. Negli anni Ottanta si concentra sull’indagine della forza semantica delle nuove tecnologie e sulle infinite combinazioni tra elementi visivi, sonori e verbali. I suoi lavori sono stati presentati nei maggiori centri di esposizione di arte contemporanea: MOMA di New York, Pompidou di Parigi, Documenta di Kassel, Biennale di Venezia dove, nel 1995, l’artista ha ricevuto il Leone d’oro per la scultura. Nel 2005 Hill è stato protagonista a Roma con la suggestiva installazione Resoun-140 ding Arches presso il Colosseo e il Tempio di Venere.