Antonio Calabrò, giornalista e senior advisor Cultura di Pirelli & C ha dialogato con: Guidalberto Di Canossa, vicepresidente Veronafiere, Domenico Mauriello, responsabile Centro Studi Unioncamere, Ugo Bacchella, presidente Fondazione Fitzcarraldo, Pino Bisazza, presidente di Trend Group Spa, Giovanni Bonotto, imprenditore tessile e Fabbrica Lenta, Valentina Galan, dirigente Settore Spettacolo Regione del Veneto, Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola.
“Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” è quanto emerge dal Rapporto 2014elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche e con il partenariato di Fondazione Fitzcarraldo e Sistema Camerale Servizi. Il rapporto ha evidenziato che “le industrie culturali e creative si confermano un pilastro del Made in Italy. Tanto che durante la crisi l’export legato a cultura e creatività è cresciuto del 35%”. Il rapporto prosegue evidenziando che”la forza della cultura va ben oltre, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 1,67 sul resto dell’economia: così per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,67 in altri settori.”
Il convegno è stato interessante ma mi pare vi abbiano partecipato i soli noti. E’ una valutazione empirica che faccio, ma direi che il 70% dei partecipanti era dato da galleristi (i padiglioni erano rigorosamente tenuti chiusi) un 10% era dato da collezionisti, un 10% da giornalisti con interessi verso l’arte contemporanea e il restante 10% da non identificati tra i quali si potrebbero inserire alcuni dirigenti della Fiera e del Comune di Verona.
Tra i vari interventi mi piace ricordare quello dei due imprenditori vicentini Pino Bisazza e Giovanni Bonotto. Due eccellenze del made in Italy che hanno saputo attraversare la crisi indenni e che, seguendo la loro idea di bello e di impresa, continuano a proporre sul mercato mondiale prodotti di qualità che non hanno confronti. Entrambi hanno abbracciato, sostengono l’arte contemporanea e hanno creato una Fondazione anche se partono da presupposti (e probabilmente da un vissuto legato all’arte) molto diversi.
Pino Bizazza ha parlato dell'azienda e della Fondazione Bisazza che vi consiglio di visitare. L’ingresso alla Fondazione è gratuito. Si tratta di un'articolata e splendida struttura museale incastonata tra i fabbricati dell’azienda che nasce con una duplice vocazione: di spazio espositivo (ho visto qualche mese fa una bella mostra di Candida Höfer) e di esposizione permanente dove sono collocate opere e installazioni di designer e architetti contemporanei che, nel corso degli ultimi vent'anni, hanno immaginato inedite applicazioni del mosaico.
Giovanni Bonotto ha parlato della sua “azienda lenta”, Carlo Petrini direbbe “slow” e del suo rapporto con l’arte emozionando il pubblico. Se non ricordo male dovevano aprire il Museo Bonotto nell’ex Macello a Bassano del Grappa ma la ristrutturazione sembra aver avuto qualche rallentamento. Le opere sono distruibuite nella fabbrica tra i telai, a stretto contatto con gli operai. Non è quindi facilmente visitabile. Ricordo di aver conosciuto Luigi Bonotto e visto parte della collezione partecipando ad un evento fluxus organizzato tra i telai della fabbrica una ventina di anni fa. La Fondazione Bonotto è comunque molto attiva, trovando ospitalità in prestigiosi spazi. Si ricordano i festeggiamenti organizzati dalla Fondazione Bonotto il 10 giugno 2013 in occasione degli 80 anni di Yoko Ono: una mostra e una lecture all’Università Iuav di Venezia a Palazzo Badoer.
Giovanni Bonotto in video